I Citri di Taranto, millenarie sorgenti sottomarine uniche al mondo

E’ possibile ammirare i Citri di Taranto tra i giardini dei mitili nel Mar Piccolo; e scoprire il segreto che si tramanda dai tempi di Plinio Il Vecchio

(foto Enza Tommaselli)

I Citri di Taranto si manifestano nella Laguna del Mar Piccolo da tempo immemore.
Chiunque abbia la fortuna di osservarli viene rapito dalla magia di uno spettacolo unico al mondo, frutto di un fenomeno naturale tra i più suggestivi ed interessanti.

I Citri di Taranto prendono il nome dal vocabolo greco KYΘPOΣ (chytros), ovvero pentola a cui la fantasia popolare associava il bollore dell’acqua messa a scaldare sul fuoco.

Si tratta dello straordinario fenomeno per cui dell’acqua dolce, risalendo verso la superficie, ribolle per via della spinta della pressione.

A tal proposito, Johann Hermann von Riedesel, barone di Eisenbach su Altenburg (1740 – 1785), viaggiatore diplomatico e ministro tedesco, scrisse:

“Siccome io feci il giro del mare piccolo nel mio battello, vidi, a poca distanza dalla imboccatura del Galeso, quella sorgente tanto nota che scaturisce dal fondo del mare con tanta forza e così abbondantemente da potersi attingere, in mezzo all’acqua salata, un’acqua dolce, che non è affatto mischiata con essa; gli abitanti chiamano questa sorgente Le Citrezze, nome che sembra derivare da KYΘPOΣ, come parecchie altre parole che usano nel loro linguaggio.“

I Citri di Taranto  erogano milioni di litri d’acqua dolce al giorno e sono caratterizzati dai caratteristici anelli concentrici che si ammirano ogni giorno sulla superficie del mare.

Essi sono la testimonianza di antichi corsi d’acqua cheoriginari dagli altipiani delle murge, scorrono in profondità al di sotto delle rocce e che sfociano al di sotto delle acque di questi mari.
Il più grande di questi si chiama Anello di San Cataldo e si trova in Mar Grande.

I Citri di Taranto svolgono un’importante funzione che costituisce oggi il segreto che i pescatori del luogo si tramandano da generazioni: la gran quantità d’acqua dolce riversata continuamente in mare consente di ridurre il tasso di salinità delle acque marine circostanti, oltre a svolgere un importante ruolo di termo-regolazione.

Ti starai chiedendo dove sta il segreto…

Il segreto sta nella funzione che questi citri svolgono nei confronti dei giardini delle cozze e delle ostriche che in questi mari vengono allevate.

E’ proprio la presenza dei Citri di Taranto che rende i mitili della zona tra i migliori al mondo per sapidità e consistenza.

Questo segreto viene tramandato addirittura da Plinio il Vecchio il quale, alludendo a questi fenomeni nella sua opera Naturalis historia (libro XXXII, cap. XXI.), scriveva «Et ostrea (…) gaudent dulcibus aquis et ubi plurimi influunt amnes», ovvero: “le ostriche … prosperano nelle acque dolci e dove confluiscono molte correnti“.

Ed è perciò che le cozze e le ostriche venivano allevate nell’amena laguna del Mar Piccolo sin dai tempi dei greci e dei romani.

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