con i suoi scatti fotografici, Dino Spino ci mostra lo spettacolo della natura e di antichi mestieri che si rivela in occasione della vendemmia nelle campagne tarantine
Cominciamo col dire che Dino Spino è un appassionato di fotografia. Ogni giorno ci riserva un po’ dello straordinario che questo mondo ci regala. Con i suoi scatti fotografici, Dino ci fa appassionare alla bellezza, alla naturalezza delle cose semplici, proprio come questo vignaiolo. E così lo spettacolo della natura e dell’uomo è servito. L’uomo con tutto il suo carico di tradizioni, saperi antichi, gesti amorevoli.
Settembre è il mese della vendemmia. Un appuntamento costante con la natura, con madre terra, con i profumi dell’uva e del mosto. E’ il mese in cui, un tempo, decine di uomini e donne si riversavano nelle campagne per immergersi tra i filari e tagliare grossi grappoli d’uva dalla vigna. Questi venivano disposti con delicatezza in appositi tini che un uomo forte caricava sulle spalle per riversarli una vasca molto grande. In questa vi entravano le donne che, tra canti e suoni, si divertivano a pestare gli acini da cui scaturiva il mosto. Infine, quest’ultimo veniva raccolto in recipienti capienti lontano dalla luce e dal calore al fine di garantirne una fermentazione costante. Dopo qualche mese, il mosto sarebbe diventato vino.
Oggi tante cose sono cambiate. Le macchine hanno preso il posto dell’uomo ma certi gesti sono rimasti in tutta la loro straordinarietà. Dino Spino ne ha colto l’essenza, fotografando lo spettacolo della natura settembrina in tutta la sua magnificenza. E noi ce lo godiamo tutto.
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