Traslocare Senza Problemi in tutto il mondo è merito di un’azienda tarantina

Bello pensare di poter traslocare senza problemi. Eppure è possibile, grazie a Lorval, l’azienda tarantina che si è distinta sul panorama internazionale 

(credits photo: credit photo: electrek.co)

Poche sono le certezze in questa vita. Ma una di queste è quella di dover prima o poi traslocare. Toccherà ad ognuno di noi almeno una volta nella vita.

Pacchi, cartoni, nastro adesivo, plastica ovunque e soprattutto la fastidiosa sensazione di non sapere mai da dove cominciare. Una confusione terribile, come se non bastasse già quel senso di smarrimento nel dover dire addio ad un luogo che abbiamo abitato per anni, a quel posto che abbiamo chiamato casa.

E poi il classico dubbio: faccio da me o mi affido ad una ditta per traslocare? E se qualcosa si smarrisce? E se mi combinano un disastro? Forse è meglio fare da soli… ecco… questo è l’esatto momento in cui ci siamo rovinati un’intera settimana, se ci va bene.

C’è gente che, dopo aver vissuto il dramma di un trasloco, non augura una cosa del genere nemmeno ai suoi peggiori nemici.

Rassegnati! Che sia piccolo o grande, di pochi chilometri o di distanze infinite, anche tu avrai bisogno di trasportare tutto quello che hai.

Due consigli per quando deciderai di traslocare.
1. NON FARLO DA SOLO!
2. NON AFFIDARTI A TRASPORTATORI IMPROVVISATI.

Per fortuna che qualche supereroe è sempre dietro l’angolo per salvarci. In questo caso sotto la camicia sbuca una L che farebbe impallidire la S di Superman. È la L di LORVAL!

Lorval è la ditta di traslochi di Rino Valentini che ha sede a Taranto in via Leonida 96.

Ed è una delle aziende facenti parte di questa rete di aziende tarantine che hanno deciso di unire le forze per garantirti un servizio impeccabile su tutto quello che riguarda l’ambiente della casa. Già questo è sinonimo di garanzia.

Voglio però raccontarti di come Lorval, stracciata la camicia e tolti gli occhiali, abbia sfoderato la L scintillante e trasportato un vero e proprio container di roba da Taranto fino a Los Angeles, negli Stati Uniti.

Che non è proprio una passeggiata di salute.
Cosa che comunque non ha intimorito Lorval, azienda già abituata da tempo ai traslochi internazionali.

Anche in questo caso la procedura è stata la stessa. Non è stato certo il quantitativo di roba o di lavoro a spaventare Lorval. Tre giorni per impacchettare tutto, mezza giornata per sistemare i pacchi all’interno di un container infinito.

Tutto sistemato in modo che niente potesse muoversi. Quel container doveva viaggiare per mare, dopo essere stato trasportato da una grù. Nessuna posizione poteva essere affidata al caso o alla superficialità.

E quindi, come quando partiamo per le vacanze sistemiamo ogni cosa nel bagagliaio perché non si muova, il nostro supereroe ha piazzato in modo impeccabile l’impossibile. E, immobilizzato il tutto con corde ancorate dall’alto al basso del container. Et voilà… Tutto chiuso e sigillato con la documentazione internazionale di cui si era già occupato Lorval, pronto per solcare l’oceano.

Il viaggio in mare è durato tre mesi, per cui nulla doveva spostarsi di un millimetro.

Ah…dimenticavo…

All’interno del container c’era anche un’automobile, ferma al suolo come se fosse stata saldata al suolo.
Ci sarebbe potuto essere anche un Van Gogh all’interno di quel bestione da settanta metri vubi, non importa. Lorval ha anche un’attenzione particolare per le opere d’arte.

Il viaggio si è concluso nel migliore dei modi, due piani di un appartamento e un’automobile sono arrivati a destinazione senza alcun intoppo.

Ancora una volta Lorval ha potuto stracciare la camicia e mostrare la sua L al mondo.

Cosa c’è di diverso rispetto ad un trasloco nazionale?

  • La documentazione e la burocrazia;
  • La tipologia di catalogazione;
  • Il modo in cui vengono impacchettati e imballati i singoli oggetti;
  • Il modo in cui vengono assicurati saldamente all’interno del container;
  • Il tempo di preparazione e lavorazione.

Il lavoro che c’è dietro al fatto di traslocare con un container di settanta metri cubi stracolmo di qualsiasi cosa farebbe impallidire chiunque. Lorval ci ha messo 3 giorni per catalogare e imballare ogni singolo oggetto, ogni singolo bicchiere, piatto, piumone, armadi, cucina, automobile. Tutto. Davvero tutto.

Quando si tratta di trasporti internazionali è richiesto che ogni oggetto imballato, qualsiasi oggetto, sia numerato e codificato. Un appartamento di due piani da svuotare, impacchettare, catalogare, numerare, potrebbe richiedere mesi. A Lorval sono bastati tre giorni. Al quarto il container era già sotto l’appartamento, pronto per essere riempito.
Ah, e le autorizzazioni al Comune di riferimento per l’occupazione del suolo pubblico ovviamente c’erano.

Non come tanti trasportatori improvvisati che stampano dei divieti di sosta a loro piacimento.

In più Lorval è certificata ISO 9001 e iscritta all’associazione nazionale di categoria AITI.

Lorval utilizza per traslocare diversi materiali per l’imballaggio, a seconda degli oggetti da custodire.

Dalla camoscina, una carta simile a quella in cui si incarta il pane in cui vengono avvolti gli oggetti fragili, al pluriball che serve per i mobili. E poi tre tipi di cartoni, quelli piccoli per le cose pesanti, quelli di media grandezza all’interno dei quali vengono sistemati con delicatezza piatti, bicchieri e cose fragili; quelli grandi per coperte, piumoni e lenzuola.

Tutti questi cartoni sono chiusi con il nastro in PVC, facile da strappare con le mani.

 

Ci sono alternative a Lorval?

Certo, e sono due.
Si chiamano fai da te e approssimazione. Ti faranno sudare, imprecare e maledire ciò che Lorval rende una passeggiata.

Se invece vuoi liberarti da ogni impiccio o pensiero molesto, compila senza impegno il form di contatto che trovi qui sotto. Sarai ricontattato entro 24 ore.

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(credits photo: credit photo: electrek.co)

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