Hai mai notato quella specie di “dischi volanti” a sud di Taranto?

Grazie alle immagini e al lavoro di Gianluca Zaccaria, oggi scopriamo cosa sono quei misteriosi "dischi volanti" poggiati sul terreno

Grazie alle immagini e al lavoro di Gianluca Zaccaria, oggi scopriamo cosa sono quei misteriosi “dischi volanti” poggiati sul terreno

Hai mai notato quelle strutture simili a “dischi volanti” situate nelle zone d’ingresso sud di Taranto? Questi enigmatici manufatti, che oggi appaiono come desolate strutture dimenticate, celano una storia affascinante e complessa, radicata nei tumulti della Seconda Guerra Mondiale.

Durante quel periodo bellico, Taranto giocava un ruolo chiave per le operazioni navali, grazie alla sua posizione strategica tra il Mar Piccolo e il Mar Grande. Per garantire un efficiente trasporto di risorse cruciali come la nafta, furono costruiti dei tunnel sotterranei che collegavano varie zone della città. Questi tunnel, oggi quasi completamente dimenticati, avevano il compito di assicurare l’approvvigionamento continuo di carburante alle navi militari, vitale per le operazioni di guerra.

Le strutture a cupola che oggi possiamo osservare erano le entrate di questi tunnel. La loro forma unica, che ricorda quella di un “disco volante”, era progettata per resistere agli attacchi e minimizzare i danni in caso di bombardamenti.

Tuttavia, con il termine della guerra e il cambiamento delle necessità logistiche e militari, questi tunnel hanno perso la loro funzione originaria. Invece di essere adeguatamente mantenuti o riconvertiti, sono stati lasciati al loro destino, e con il passare del tempo sono caduti in uno stato di completo abbandono.

ph Gianluca Zaccaria

Tale abbandono solleva questioni importanti riguardo la conservazione del patrimonio storico e la gestione delle infrastrutture dismesse.

L’abbandono di queste strutture non solo rappresenta una perdita di pezzi di storia ma anche una potenziale risorsa non sfruttata. La loro riconversione potrebbe offrire nuove opportunità, trasformandole in siti di interesse storico o in spazi dedicati alla memoria collettiva.

Serve un impegno più deciso nella preservazione e valorizzazione del nostro patrimonio storico, specialmente quello che rischia di essere dimenticato. Con una strategia adeguata, questi luoghi potrebbero raccontare la loro storia alle nuove generazioni, mantenendo vivo il ricordo delle lezioni del passato mentre si guarda al futuro.

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ph Gianluca Zaccaria
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