I negozi per poveri sono misure sociali molto concrete realizzate con l’aiuto di cittadini, enti e associazioni. Ci piacerebbe aprirne uno anche a Taranto
Da Portobello di Modena al forno del sindaco Zanardi a Bologna con la nascita di due empori solidali. Così, in modo assolutamente concreto e fattivo, in altre parti d’Italia e del mondo si dà una mano a chi è stato meno fortunato di altri.
In particolare però, l’idea di cui vi vogliamo parlare è di due pubblicitari di Città Del Capo (Sudafrica), autori di un emporio sociale denominato The Street Store (www.thestreetstore.org). E’ un supermercato dove i capi d’abbigliamento provengono da donazioni di cittadini e volontari. I capi vengono esposti come un vero e proprio store in cui i senzatetto possono scegliere.
A Goldthorpe, nei pressi di Barnsley nello Yorkshire del Sud nel Regno Unito, è stato da poco inaugurato il primo supermarket sociale: cibo e bevande provengono dal surplus delle grandi catene di distribuzione e hanno un prezzo scontato del 70%.
A Modena due cugini hanno dato vita ad un supermercato (www.volabo.it) dove i meno abbienti possono acquistare prodotti alimentari e beni di prima necessità attraverso una tessera. Si tratta di spazi di raccolta e smistamento di beni alimentari destinati a famiglie in difficoltà economica in cui il prezzo delle merci non è espresso in euro, ma in punti. In pratica, per acquistare non si usano i soldi.
L’idea è stata così travolgente che è stato emulata a Bologna con il progetto Case Zanardi.
Il motore del progetto sono i volontari.
A noi di Made in Taranto piacerebbe attuare questo progetto anche a Taranto con l’aiuto di cittadini, Enti e associazioni che intendano collaborare.
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