Fino a tutti gli anni 60 Amsterdam era come Taranto. Poi nel 73, politici lungimiranti la ri-progettarono a misura di pedone e di ciclista. E rinacque.
Immaginate Amsterdam negli cinquanta e sessanta: inquinata, piena di auto, poco verde, crescita esponenziale di incidenti stradali e persino palazzi d’epoca abbattuti per far posto ai veicoli a motore. Poi immaginate la rabbia della gente che inizia a protestare in strada. E lo scoppio di una grande crisi petrolifera che, nel 1973, getta la città nello sconforto più assoluto bloccando l’intero Paese. E immaginate poi un ministro olandese che dice alla gente che “quella crisi avrebbe cambiato la vita di tutti, che bisognava cambiare le abitudini per essere meno dipendenti dall’energia e che questo era possibile senza ridurre la qualità della vita“…
Bene, da quel disastro, Amsterdam ha iniziato una nuova vita!
Iniziarono così gli incentivi all’uso della bicicletta e le domeniche a piedi che di fatto sgombrarono la città dalle automobili. In queste domeniche la gente cominciò ad osservare com’era bella Amsterdam senza le auto in circolazione.
La politica mostrò ai concittadini le foto scattate in quelle domeniche. E il sogno ebbe inizio. Sic et simpliciter.
Si cominciò così a pedonalizzare i centri storici in tutta l’Olanda e la gente nel frattempo organizzò imponenti marce in bicicletta che coinvolgevano e sensibilizzare i concittadini ancora troppo ancorati alle vecchie abitudini. Fino a che si determinò una nuova consapevolezza che finì per attuare una vera e propria rivoluzione nel settore dei trasporti.
A metà degli anni settanta, si cominciarono a sperimentare percorsi ciclabili completi e sicuri. Grazie ai fondi pubblici, vennero creati da zero interi percorsi ciclabili che non interferivano mai con le auto. L’uso della bici crebbe in modo spettacolare con punte del 75% a Tilburg. Il ciclismo è oggi parte integrante delle politiche dei trasporti. Quei politici avevano intuito che il futuro delle città doveva ripartire da un uso consapevole dei mezzi e delle città. Quei politici dettero nuovo impulso all’economia e persino al turismo. Quei politici ebbero soprattutto un grande merito: l’aver ascoltato i loro concittadini e l’aver agito con forza e determinazione, schiacciando con forza le sacche di resistenza prodotte dai veri sciacalli, cioè quelli che non volevano realmente cambiare le cose.
Oggi Amsterdam e tutte le città olandesi, offrono moderne e sicure piste ciclabili. Un olandese possiede di media due biciclette, una per uso cittadino, una per uso sportivo. E per i turisti? Non c’è da preoccuparsi! Se volete visitare la città in bicicletta, sono numerosi il luoghi che affittano questi mezzi super affascinanti.
Oggi Taranto potrebbe ripartire dalle sue rovine. Potrebbe ripartire dal cambiamento. Potrebbe diventare la città più famosa nel mondo per quel desiderio unanime di cambiamento che la stravolgerebbe di sicuro. Dall’Ilva al Mar Piccolo. Da Tempa Rossa al tempio del divertimento. Dal cemento al verde. Dalle auto alle bici. Con industrie davvero eco-sostenibili. Con progetti orientati al futuro frutto di menti aperte e raffinate. Senza manipolazioni. Senza artifici. Senza inutili remake.
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