Festa di Santa Cecilia: inizia a Taranto il Natale più lungo d’Europa

Le radici di questa tradizioni affondano nelle melodie suonate dai pastori d’Abruzzo che, durante la transumanza, scendevano nella nostra terra con le loro greggi, muniti di zampogne, ciaramelle e cornamuse e suonavano per i vicoli della città

Il 22 novembre c’è la tradizionale festa di Santa Cecilia che dà l’avvio al Natale tarantino, il più lungo d’Italia.

Alle ore 3 di notte, il Complesso Bandistico Lemma città di Taranto attraversa le vie della città eseguendo le pastorali natalizie in onore di Santa Cecilia patrona della musica.

Le radici di questa tradizioni affondano nelle melodie suonate dai pastori d’Abruzzo che, durante la transumanza, giungevano nella nostra terra con le loro greggi, muniti di zampogne, ciaramelle e cornamuse e suonavano per i vicoli della città.

Durante il loro giro per i vicoli, i pastori regalavano le loro dolci melodie in cambio di cibo: le frittelle di pane, le pettole diremmo oggi!

Così, mentre la banda fa il suo corso, i tarantini assistono dai balconi e friggono le pettole col baccalà, con lo zucchero o la cannella e le offrono ai passanti negli androni dei condomìni, ricordando appunto questa antica tradizione.

Le pettole sono un prodotto povero e semplice, ma gustoso.
Proprio questa loro semplicità le ha fatte assurgere ad essenza del dono.

La Festa continua fino a sera: verso le ore 18, c’è l’uscita della processione di Santa Cecilia dalla Cattedrale di San Cataldo, accompagnata dalle confraternite, che compie il giro della Città Vecchia.

Il Natale a Taranto inizia prima, potremmo dire dire.

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