“scudo penale esteso, museruola al sindaco di Taranto e impianti accesi anche se confiscati. E’ il salvataggio dell’Ilva firmato da Fitto”, così titola Il Fatto Quotidiano
Si hai letto bene, tarantini condannati.
La notizia apparsa sui principali Quotidiani ed in particolare su Il Fatto Quotidiano parla chiaro: Fitto salva l’ex Ilva con un emendamento a sorpresa.
Che dire?
Parlo da tarantino ottimista. Se prima vedevo una possibile luce all’orizzonte, ora prendo atto della sconfitta e della condanna.
Attenzione, non faccio parte di quelli che vogliono l’Ilva chiusa e basta. Speravo in un lento processo di chiusura delle fonti inquinanti e di conversione.
Nel frattempo, tanti imprenditori avrebbero potuto prendere atto della situazione e re inventarsi anziché rincorrere l’economia dei fumi.
Voglio essere più chiaro: il Siderurgico non può produrre a ridosso della città. Solo nel terzo mondo avvengono fatti simili.
Viviamo inoltre un’epoca di cambiamenti climatici e dovremmo ragionare in termini di decarbonizzazione e di alternative a produzioni così impattanti.
A dir la verità, qualcuno aveva parlato di forni elettrici, ma credo si trattasse solo di campagna elettorale.
Mi vengono in mente le parole della giudice Todisco e le tante battaglie portate coraggiosamente avanti da chi ha mostrato il vero volto del Siderurgico, così anacronistico e mostruoso.
Ma mi vengono in mente anche le tante paure di tutte quelle famiglie monoreddito la cui unica entrata proviene da quella grande industria.
E si rincorrono le immagini dei tanti bambini morti per cause legate all’inquinamento.
Che dire?
La politica ha fatto il suo corso. Nel bene o nel male, siamo giunti ad una nuova fase.
C’è da capire ora che fare. Ancora una volta se restare o partire.
Ma una cosa è certa. I tarantini sono stati condannati a subire. Senza se e senza ma.
