Amo Taranto perché la conosco è il lungimirante progetto di conoscenza del territorio di Enza Tomaselli, docente e amante dei paesaggi naturali tarantini
(foto di copertina a cura di Fabrizio Pastore)
Amo Taranto perché la conosco è molto più di un progetto.
E’ un metodo.
Ed è ormai anche diventato un brand, grazie al quale Enza Tomaselli è riuscita negli anni ad accrescere sensibilmente la consapevolezza delle potenzialità del nostro territorio quando invece erano tanti, troppi quelli che guardavano solo il bicchiere mezzo vuoto.
Il metodo Amo Taranto perché la conosco è nato tra i ragazzi. Enza insegna ai ragazzi di un istituto tecnico tarantino ed è proprio qui, tra i banchi di scuola, che ella ha iniziato questo processo inarrestabile di conoscenza e di amore verso un territorio che sembrava dimenticato dai più.
E’ anche grazie ad Enza Tomaselli ed al suo brand Amo Taranto perché la conosco se oggi continua a crescere l’interesse dei turisti verso questa terra, soprattutto nei confronti delle meraviglie che si estendono sulle sponde del Mar Piccolo, le cui acque sono ormai famose per la grande capacità di auto ri-generarsi per effetto dei suoi citri sottomarini. Ed è proprio qui che l’amore per il bello, la natura e la storia danno vita al sogno di svelare e rivelare al mondo la Grande Bellezza di un’antica terra dimenticata per colpa di una politica assurda.
Ed è da qui che è partita da qui l’idea di Enza Tomaselli, docente di scienze all’ITES PITAGORA di Taranto (presso cui è referente dei progetti ambiente). Sostanzialmente, una idea semplice e concreta per attrarre turisti sul Mar Piccolo.
Laureata in biologia e da sempre attenta al nostro territorio in tutte le sue potenzialità, Enza Tomaselli, nel corso delle sue lunghe passeggiate a cavallo, spesso trova rifugio dal caos nelle splendida cornice del Mar Piccolo. Qui ama contemplarne lo spettacolare scenario intriso di storia e natura, dove ancora oggi ci si può lasciare incantare per ore dalle magiche atmosfere.
Si può dire che questo posto straordinario abbia così tanto rapito la nostra Enza che la stessa ha cominciato a sentire profondamente il bisogno di condividerne l’esclusiva bellezza e di ricordare, che, nonostante, Taranto è ben altro che industria e cemento.
L’incessante lavoro è iniziato subito. Enza ha bussato con forza a tutte le porte che potevano aprire al primo vero cambiamento, fatto di storia, mare, natura.
Sulle sponde del Mar Piccolo, Enza è riuscita subito a relazionarsi con chi ha compreso bene il valore di una rivalutazione dei luoghi. A cominciare dal relais HISTO’, a cui ha chiesto di valorizzare l’acquedotto romano sottostante , la necropoli greco-medievale e il frantoio ipogeo.
Dopodiché, è toccato al Convento dei Battendieri e alle sentinelle della Natura, alias WWF Taranto, Oasi Palude La Vela. E’ qui che l’incanto prosegue per il turista che piacevolmente si lascia avvolgere dall’amenità dei luoghi in un profondo silenzio contemplativo.
Non ancora pienamente soddisfatta, Enza ha da subito tentato di smuovere le acque proponendo passeggiate lungo il secondo seno del Mar Piccolo che ne ripropongono la riscoperta di un’area ingiustamente dimenticata.
LINEABLU e LINEAVERDEORIZZONTI non hanno perso tempo e hanno da subito incontrato Enza per condividere la magia di questi luoghi con il mondo intero.
Enza però è instancabile e ha deciso di allargare i confini, creando con i suoi alunni un nuovo progetto che inglobasse il primo, dando vita a Amo Taranto perché la conosco, con l’omonima pagina Facebook, all’interno della quale è possibile riscoprire i percorsi più belli di Taranto, tanto da meritare la sua presentazione alla Galleria Comunale del Castello Aragonese in occasione della Notte della Cultura. Clicca qui per accedere alla pagina Facebook del progetto www.facebook.com/amotarantoperchelaconosco
Altre iniziative sono legate alla presentazione al Senato del calendario equisolidale Taranto- L’Aquila, voluto dalla giornalista Tiziana Grassi, in cui presenta questi luoghi , esaltandone i suoi colori giallo-oro, verde ulivo, blu cielo mare.