Un Convegno per discutere del futuro della manifattura. E quindi di Taranto. Con le sue enormi potenzialità. E i suoi problemi. Ne parla l’arch. Daniela Cavallo al XVII Convegno annuale di Sinergie.
Daniela Cavallo è un architetto e docente di Marketing Territoriale ad Economia Università di Verona. Le è capitato di avvicinarsi al territorio tarantino e, insieme ai colleghi di studio e di Università, ha elaborato una breve analisi al riguardo.
L’arch. Daniela Cavallo e il suo staff è stata particolarmente colpita dai risultati di tale analisi tanto da aver deciso di relazionare al riguardo un convegno di tutte le facoltà di Economia d’Italia organizzato dalla Rivista di Studi Economici Sinergie.
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Nel convegno si parlerà di Taranto, “una città che nel Novecento”, ci racconta l’architetto, “ha rappresentato per il Sud la certezza di un futuro manifatturiero e oggi ne è il suo fallimento. Taranto è un luogo assai nominato, ma sconosciuto, «in quell’angolo di mondo che più di ogni altro allieta», come scriveva nel passato il poeta romano Orazio dove oggi, scegli un ristorante a caso fra la città nuova dalle linee umbertine e la città vecchia dalle suggestioni arabe, scegli un gruppo di commensali e ritrovi, una dopo l’altra, le ansie di questa città, chi ha un parente stretto ammalato, chi è senza lavoro, chi ha i figli disoccupati. Poi scopri una bellezza sepolta, che ti fa arrabbiare per essere termine di contraddizione, d’impotenza”.
“Parlare di Taranto, una città che non c’è, fare qualcosa di buono è una responsabilità di tutti” prosegue l’arch. Daniela Cavallo, “perché gli errori sono condivisi da tutta questa Italia, tra architetti, politici, imprenditori e abitanti, e dal passato si passi ad un futuro migliore, alla bellezza che sia bene, un viaggio che sia metafora di buona contaminazione nello spazio e nel tempo”.
“Speriamo di lanciare un sasso, di fare qualcosa di buono. L’idea è di continuare“, conclude Daniela.
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Che dire? Ci ha lasciati senza parole. Tanto da averla invitata ad un prossimo incontro dibattito che si terrà con un gruppo di architetti tarantini per parlare di futuro. Già il futuro. Proprio quello che ci manca.
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