Festa dell’Immacolata, patrona di Taranto per i miracoli del 1710 e del 1743

Alla stessa stregua di San Cataldo, l’Immacolata è patrona di Taranto sin dal 1943: la Vergine salvò la Città dei Due Mari da due violenti terremoti

La Festa dell’Immacolata è un momento solenne per Taranto che rende onore alla Vergine per aver salvato la Città dei Due Mari dal violento terremoto del 1710 e da uno tsunami del 1743.

Si narra infatti che, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre del 1710, Taranto fu colpita da un violento terremoto che causò grandi distruzioni ma senza che vi fu neanche una vittima.

La popolazione attribuì il miracolo alla Madonna che fu così proclamata protettrice della città appena il luglio seguente.

Nel successivo 20 febbraio 1743, un altro terremoto si abbatté sull’intera penisola salentina, ma anche in questo caso Taranto ne fu risparmiata, facendo riscontrare solo lievissimi danni.

Secondo la popolazione tarantina, fu la Madonna ancora una volta a proteggere la città da quella che sarebbe potuta essere una catastrofe.

Secondo le credenze popolari, la salvezza fu indotta da un gesto delle mani della Vergine: infatti, osservando la sua Statua, noterai l’inconsueta posizione delle mani giunte non sul petto ma verso destra, proprio come se la Vergine stessa aveva indicato, in un’apparizione avvenuta a Parigi, a suor Caterina Labouré, una giovane novizia delle Figlie della Carità.

Furono i confratelli a commissionare a Napoli la statua della Vergine che giunse a Taranto nel settembre del 1679.

Il simulacro indossava un abito bianco con ricami dorati e un ampio mantello celeste le copriva delicatamente il corpo.

Sul capo rispendeva un’aureola con dodici stelle e ai piedi erano situati il mappamondo, la luna e il serpente con la testa schiacciata dal piede di Maria.

La statua della Vergine si trova nella Chiesa di San Michele Arcangelo in via Duomo sull’Isola Madre a Taranto.

Per circa due secoli l’Immacolata fu venerata come Patrona “minore” di Taranto fino a quando, il 12 febbraio 1943, grazie alla proposta dell’arcivescovo Ferdinando Bernardi, la Vergine divenne “Patrona principale di Taranto insieme e come San Cataldo”.

In occasione della Festa dell’Immacolata si svolge una solenne processione: la statua della Vergine viene condotta per le strade dell’Isola Madre, percorrendo il pendio San Domenico, piazza Fontana, via Garibaldi, discesa Vasto e piazza Castello, il tutto accompagnato dalle melodie delle pastorali natalizie, suonate dalle due bande cittadine, e da fuochi d’artificio.

I vicoli dell’Isola Madre vengono soavemente invasi dalle note dell’inno “O Concetta Immacolata”.

La tradizione prevede anche specifici Piatti tipici tarantini da preparare nel giorno della Festa dell’Immacolata.

FONTI:

A. Merodio, Istoria tarentina, Libro IV;

N. Caputo, Destinazione Dio, Taranto (1984), p. 301;

G. Blandamura, Chiesa e monastero di San Michele, Taranto (1934);

N. Gigante, Dizionario critico etimologico del dialetto tarantino, Manduria (1986);

G. Peluso, ‘A nnate ‘u Bbammine, Taranto (1982), p.24.

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foto di Cosimo Luccarelli
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