Abbiamo intervistato i fondatori di questo contenitore creativo che è il Gruppo Cactus: un intreccio straordinario tra studio di progettazione, cultura e visione prospettica del futuro
Chi sono e cosa fanno Massimo Milano e Giammaria Zilio?
Io, Massimo, sono un architetto e Giammaria è un interior designer. Siamo due che hanno scoperto di avere la stessa mentalità. Due “fornai” che sfornano idee fresche ma che ai quali non piace alzarsi prestissimo al mattino.
Gruppo Cactus, “un nome,una garanzia” oppure cosa?
E’ un obiettivo costante, giornaliero, che come ricetta ha la curiosità, il dinamismo, la ricerca di soluzioni veloci, attuali, giovanili. Cerchiamo di trovare sempre il meglio in ogni intervento, di salvaguardare il buono che esiste in ogni spazio e di ricreare su misura quello che, secondo noi, è il meglio ad un prezzo equo. Nei nostri progetti c’è un mix di cose, come una ricetta. Amiamo collaborare con artisti (sono il surplus che andrebbe sempre valorizzato)
In termini pratici, qual è il motivo per cui un cliente dovrebbe scegliervi in mezzo a tanti vostri concorrenti?
Non siamo giusti per ogni cosa, non siamo sempre il cacio sui maccheroni. Ma siamo unici, come lo sono molti altri. Di sicuro non siamo mai uguali a noi stessi, non inseguiamo la velocità a tutti i costi. Spesso cerchiamo di far entrare le nostre soluzioni contorcendoci, per rendere il meglio di noi stessi ai clienti. Come voler infilarsi un vestito attillato; necessita fatica ma quando ci sei dentro spesso diventi molto sexy.
Qual è il vostro cliente tipo e quale quello ideale?
Noi abbiamo un nostro target di riferimento non voluto ma è facilmente definibile: attiriamo sicuramente coppie dai 30 ai 45 anni ma anche molti single. Ma non si tratta di una condizione anagrafica quanto di una MENTALITA’ molto aperta. Chi ci sceglie sa che con noi i loro spazi devono rilassarsi come se dovessero subire un check-up, spesso un’anestesia che può essere parziale o totale a seconda del tipo di intervento. Quindi il nostro cliente deve rilassarsi, soprattutto AFFIDARSI alle mani di chirurghi estetici che hanno le mani ferme e delicate.
Parliamoci chiaro: cosa è che si paga delle vostre prestazioni? Solo un semplice progetto?
Ci sono varie possibilità. Noi siamo consulenti,progettisti. Curiamo gli spazi, li trasformiamo con un progetto radicale che interessa murature, impianti o effettuiamo un relooking leggero utilizzando cartongesso o semplice arredamento. Io solitamente do forma agli ambienti, curo il cantiere e le sue variabili. Giammaria si interessa del budget,degli acquisti e della cura decorativa finale, dai complementi alla presentazione finale dello spazio.
Quanto c’è di eco-sostenibile nelle vostre idee e nei vostri progetti?
Il nostro primo progetto è stata la Bottega del Mondo di Taranto.Tutto materiale di recupero e qualcosina di ikea, che non snobbiamo assolutamente.Ora stiamo contribuendo alla realizzazione dell’allestimento con materiali di recupero di un’aula studio (OFFTOPIC) all’interno delle Officine Tarantine (baraccamenti Cattolica). Lo facciamo per noi, per i ragazzi che hanno voglia di spazi condivisi. Lo facciamo per dare il nostro contributo ad una rivoluzione senza armi,quella delle cose giuste,con i materiali che tutti buttano via.
Qual è il momento giusto in cui un cliente vi deve contattare per un vostro interessamento?
Quando va in giro per cercare casa. Il momento IDEALE. Noi vediamo negli spazi tristi o degradati dei luoghi che possono letteralmente RESUSCITARE. Possono anche chiamarci se vogliono dare una RINFRESCATA ad una camera. L’intervento di un creativo è sempre determinante.
A quale progetto state lavorando attualmente?
E’ in progetto un B&B sulla litoranea, un relooking per un negozio di calzature che inserirà abbigliamento, quattro cantieri di appartementi in Città, uno a Martina Franca ed un intervento a Massafra. Stiamo completando i lavori in un appartemento di uno chef a Lama e prossimamente un bistrot nel centro di Taranto ed un relooking in zona Taranto 2.
Come saranno le case del futuro nella nostra città?
Dipende da molti fattori, soprattutto economici. Penso che bisognerà cambiare mentalità. Valorizzare i propri spazi, quelli esistenti in Città Vecchia. Non è solo una scelta obbligata, è soprattutto un voler investire i propri quattrini per rivivere luoghi degradati e ricominciare da cuore della nostra storia. Lasciamo i campi, gli spazi esterni alla cinta urbana non al cemento ma alla natura. C’è troppa cubatura non utilizzata, sfruttiamola, recuperiamola.
Architetto,Interior designer o anche personal shoppers?
Noi offriamo anche un servizio innovativo, il PScactus. Molto semplicemente si tratta di un consulente agli acquisti legati all’arredamento. Ci occupiamo di pianificare, gestire ed eventualmente accompagnare il cliente che deve acquistare prodotti. Ci infili nel carrello della spesa e ci porti in giro per i vari ipermercati, rivenditori di materiali, arredo o complementi.
La cosa bella nel vostro lavoro?
E’ come quasi tutte le cose una medaglia dalla doppia faccia. Io e Giammaria non fermiamo mai la mente. Lavoriamo con le idee, cerchiamo soluzioni. Se si accende la lampadina non si trova facilmente il tasto per poterla spegnere. Non ci sono orari,quindi. Di sicuro amiamo quello per cui ogni giorno ci svegliamo. Immaginare è un lusso. Trovare mille ostacoli ti tarpa spesso le ali ma non ti ferma, anzi, noi ci riteniamo più forti e capaci di un progettista che vive in una realta “più facile”, “più comoda”. Questo ci fa dei piccoli guerrieri. Diciamola tutta: essere un architetto al sud italia, in una città come Taranto non è per nulla facile, ma in una sorta di deserto hai anche la possibilità di piantare ciò che vuoi. Fino a che ci sarà un po’ d’acqua sotto terra.
La cosa che il cliente tipo ancora non sa o non ha capito del ruolo del progettista?
Che deve dare un anticipo. Le idee si pagano anche prima di vederle realizzate. Il progettista è un proprio ALLEATO. La fiducia è importante e se scegli il tuo progettista hai preso una decisione da persona matura. Devi fidarti e devi aspettare che il suo lavoro sia finito. Io vedo il mio lavoro come se fosse quello di uno scultore, di un pittore. Chiedete ad entrambi il pennello o lo scalpello (mentre lavorano) per correggere ciò che non vi sta convincendo. E’ pericoloso.
Abbiamo letto di coworking,corsi,eventi CACTUSHUB e tanto altro. Dove volete arrivare?
Noi viviamo il nostro lavoro in uno studio non convenzionale. In CACTUS HUB si lavora quotidianamente come progettazione ma poi succede anche tutt’altro. Eventi artistici,ludici,culinari (grazie nostro socio Tommaso Schiena personal chef) e anche corsi tematici, workshops tecnici che ripartiranno tra pochi giorni. Il coworking è un progetto che prenderà piede da Ottobre. Lavorare insieme ad altri professionisti è l’ideale per stimolare l’efficienza del proprio lavoro. Questo è Cactus hub. E’ diverso da lavorare soli a casa. Da noi puoi incontrare persone stimolanti sedute ad una scrivania o su un divano ad un metro da te. Chissà cosa può nascere: lavoro o amore a prima vista.
A distanza di un anno circa, avete avuto modo di conoscere Made in Taranto.. che ne pensate?
Mi colpisce l’eterogeneità, la curiosità di scovare talenti e buone iniziative. Una bella vetrina.
Riferimenti studio progettazione:
www.gruppocactus.com
Studio d’architettura di interni – associazione culturale CACTUSHUB
Via Anfiteatro,226 Taranto
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