La città rinasce se torniamo a ripensarla secondo un modello partecipativo e condiviso di idee e azioni tra cittadini, associazioni, progettisti e decisori
Se non si riporta la gente in città, si rischia di fare un favore solo agli ipermercati e di svuotare i borghi.
Capiamo anche anche che più di qualcuno sia affezionato a immagini obsolete come le auto in pieno centro alla faccia della mobilità sostenibile e delle città green. Il fatto è che una città vivibile e dunque fruibile deve prevedere aree verdi, spazi e servizi condivisi, zone wi-fi, in cui addirittura lavorare o divertirsi nel rispetto di tutti.
A Taranto e provincia siamo ancora molto lontani da modelli di città in cui la bicicletta la fa da padrone e dove i pedoni sono liberi di passeggiare all’ombra di bellissimi alberi e immersi nella quiete del silenzio di un tipico borgo sobrio ed elegante.
Eppure dobbiamo convincerci del fatto che, se vogliamo che la gente torni a vivere la città in tutto il suo fascino, toccando con mano il valore sociale dei negozi di vicinato, bisogna mettere mano alla ri-progettazione degli spazi, in cui architetti, designer e creativi, ma anche cittadini e associazioni possano partecipare attivamente al cambiamento.
Le città vanno ripensate in chiave democratica mediante il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse, a cominciare dai bambini e dagli anziani e dai diversamente abili. Occorre una lettura approfondita delle migliori pratiche condotte in altre città del mondo dove spesso le soluzioni sono già alla portata e non c’è bisogno di inutili avvitamenti su approssimazioni e scuole di pensiero.
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Dobbiamo tornare a città a misura d’uomo, dove il verde prende il posto del grigio, dove gli alberi diventano arredo urbano di sostanza, dove la tecnologia è alla portata di tutti e non solo delle postazioni casalinghe. Dobbiamo riportare la gente in strada facendo in modo che qui si possa studiare, lavorare, passeggiare, giocare, ascoltare musica o guardare un film. L’unico rumore dev’essere quello della gente felice, serena, immersa nei pensieri di una città rinata, figlia del futuro. E dunque non solo alberi, ma anche bike sharing, car-sharing, intrattenimento, eventi culturali, workshop, socializzazione.
I VANTAGGI SONO PER TUTTI
> per i negozi
Una città ri-progettata a misura d’uomo con più verde e spazi di aggregazione e condivisione migliora la vita di tutti, aumentandone la sensazione di benessere, l’ottimismo e la propensione allo shopping
> per i proprietari di appartamenti
Borghi urbani più silenziosi e meno invasi da auto e smog automaticamente valorizzano tutto ciò che vi contengono, a cominciare dagli appartamenti che salgono di valore
> per i cittadini
Una città più ordinata, pulita e sicura costituisce un invito naturale a viverla appieno; inoltre la presenza di controlli e la cura dei dettagli favorisce i rapporti sociali che si presentano più aperti e costruttivi con forte riduzione dei vandalismi e micro-criminalità
Un esempio da cui partire è offerto dai cosiddetti Parklet: una sorta di mini aree che possono essere adottate e gestite da singoli commercianti dei borghi. Ognuno si rimodella il suo pezzettino di marciapiede da solo ma in armonia con i canoni standard dell’estetica e nel rispetto dei valori architettonici dei luoghi.
I Parklet sono una via di mezzo fra i mattoncini Lego e le confezioni Ikea in quanto si compongono con facilità. I Parklet sono veri e propri angoli di città sottratti alle auto, senza modifiche delle carreggiate. Il tutto si attua secondo procedure e interventi fortemente standardizzati all’interno di un piano generale condiviso con progettisti, designer, creativi, cittadini e associazioni del posto.
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Sembra banale, ma vi assicuro che ci sono città che questo metodo l’hanno addirittura istituzionalizzato mediante l’adozione di un programma di massima, di strumenti attuativi (il progetto tecnico e il prodotto di design standard per realizzarlo rapidamente) e di sistemi decisionali aperti. A Los Angeles tutto questo è già realtà, come testimonia la foto.
La cosa bella di queste installazioni è che i borghi si ricolorano e si riempiono non solo di panchine e portabiciclette, ma anche di aree ludiche per bambini, installazioni artistiche (dove ascoltare musica o godersi degli spettacoli) e file di piante in vaso e arredamenti urbani funzionali ad uno stile di vita più sano, all’aria aperta. Un’altra delle caratteristiche di queste soluzioni è il loro continuo divenire perché tutto quello che viene installato infatti è amovibile, dando ancora di più la sensazione che gli spazi sono in costante mutazione. I fondi per la costruzione dei piccoli Parklet sono raccolti tramite delle donazioni e il budget impiegato è ridotto grazie al coinvolgimento delle associazioni di cittadini e all’impiego di materiale di recupero.
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