Giovane e grintosa, Irene La Manna, proprietaria di un Bed & Breakfast, è la presidente dell’associazione Taranto Turismo, nata per riconquistare la città e la fiducia dei turisti
L’abbiamo conosciuta per caso nel corso di una trasmissione in un’emittente locale: Irene Lamanna è nata a Taranto. Dopo gli studi in giurisprudenza, corsi e master in marketing del turismo, nel 2004 apre una piccola struttura extralberghiera nella categoria dei Bed & Breakfast, tra i primi a Taranto. Nel 2005 fonda l’associazione Taranto Turismo.
Nonostante la sua giovane età, Irene Lamanna è riuscita in poco tempo ad imporsi come imprenditrice e trasformare la sua idea in una realtà concreta. La sua associazione Taranto Turismo è diventata un punto di riferimento importante per la città, per la realizzazione di eventi e progetti che riguardano il territorio tarantino, e non solo.
Lei è così come la vedete: brillante, socievole, piena di idee, capace e volitiva. Non si ferma un attimo. Ogni cosa che accade è per lei un motivo per ricercarne un’opportunità. Ti sbatte in faccia la realtà, non ama le mezze misure. Quello che ha da dirti te lo dice con franchezza e un sorriso. Perché l’ottimismo e lo spirito d’intraprendenza non le mancano mai. E’ una donna pragmatica e forte. Ha le idee chiare. Innanzitutto sulla propria città che tanto ha dato a chi l’ha usata per imporre le sue logiche. Ma adesso Irene vuole riprendersi la città per restituirla ad un futuro fatto di opportunità e di crescita. A noi di Made in Taranto™ ha spiegato come.
Che cos’è l’associazione Taranto Turismo e che cosa fa?
“L’associazione Taranto turismo nasce dall’idea di far conoscere Taranto, una città poco ‘pubblicizzata’ attraverso piccole operazioni di marketing per la promozione del territorio, ottenendo anche il sostegno di importanti partners come l’ACI Taranto, il Comune di Taranto ed alcuni imprenditori del territorio. Il nostro primo progetto fu Taranto in tour. Un camper, riportante il nostro logo, ha sostato in ventuno città italiane e in un mese ha promosso la gastronomia e le eccellenze del territorio chiudendo un gemellaggio con la città di Ancona che durò per tutto il 2005.Un grande successo sostenuto interamente da alcuni imprenditori nostrani e il patrocinio gratuito dal Comune di Taranto. Sempre nel 2005 organizzammo la partecipazione alla regata storica “Carthago dilecta est & Tunisie sailing week”: una barca targata Taranto e sponsorizzata Aci e Comune di Taranto con equipaggio e skipper tarantini portarono la città al Primo posto in questa gara che vedeva coinvolte diverse nazioni. Nello stesso anno si strinse la collaborazione con la Marina Militare che ormai da diversi anni organizza il Campionato invernale ed interregionale di vela J24 (e da quest’anno anche SB20) che è ancora in corso e che porta nel nostro territorio moltissimi turisti sportivi. E sempre legato al turismo sportivo nel 2005 abbiamo sostenuto la Milano Taranto e il percorso turistico Harley Davidson del 2009”.
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Accanto però a queste iniziative, l’associazione Taranto Turismo è da sempre impegnata nella campagna del rispetto per l’ambiente.
“Certo. Non si può promuovere un territorio senza averne cura. Per questo nel 2009 nasce il progetto Io rispetto, che vede la collaborazione lavorativa di Amiu Taranto. L’obiettivo è quello di sensibilizzare il senso civico nei cittadini con la raccolta differenziata e con l’educazione al rispetto della città, accorciando le distanze tra l’ente che gestisce la pulizia (quindi l’AMIU) e i cittadini stessi, iniziandosi a muovere su un percorso che rende Taranto più pulita e quindi di conseguenza più green. E da questa idea che nasce nel 2012 un’altra importante collaborazione che ha in sé un progetto ambizioso e importante: l’Ecoworld Hotel. In breve si tratta del primo gruppo alberghiero italiano che riunisce in un unico marchio gli hotel e i B&B eco-sensibili e accomunati da una filosofia ‘green’ che mira alla salvaguardia dell’ambiente e alla promozione di un concetto di turismo sostenibile”.
Allora cosa fare attivamente per migliorare il turismo a Taranto, soprattutto adesso?
“Tutta la negatività che in questo momento sta emergendo non sta facendo certo una buona pubblicità alla città dei due mari, ma, non si può certo negare che, nonostante tutte queste problematiche, ci siano delle persone che lavorano ogni giorno per far emergere le qualità del territorio. Siamo in pochi, lo ammetto, ma crediamo fortemente nel nostro lavoro per rilanciare Taranto, per farla rialzare, per permettere al resto del mondo di conoscerla sotto una luce diversa. Secondo me tutti gli imprenditori che operano nell’ area ionica dovrebbero unirsi in un lavoro sinergico ed approfittare di questa onda negativa per INIZIARE a occuparsi seriamente della città e non per rilanciare ma per lanciare il turismo a Taranto. Se per definizione l’ imprenditore è colui che esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e di servizi, è dunque importante creare dei progetti e sapere già come risolvere il problema, non chiedere la soluzione a chi fondamentalmente non conosce il territorio. Il compito delle istituzioni pubbliche è quello di sostenere dei progetti per un territorio collaborando nell’ applicazione di un buon marketing, non di studiare delle soluzioni per gli imprenditori che dovrebbero già sapere come fare. È importante capire e agire, proporre soluzioni e metterle in pratica”
Quali sono i progetti su cui stai lavorando?
“Assieme ad alcuni colleghi imprenditori stiamo avviando un protocollo per rendere tutte le nostre strutture ricettive eco sostenibili attraverso la formazione di una catena alberghiera green e la bioedilizia per adeguarsi ai cambiamenti in positivo del mondo e proporli anche nel nostro territorio per camminare, nonostante tutto il grigiore della situazione, al passo con i tempi e con il resto del mondo. Per non restare fuori dal brand mondiale del turismo, per non restare isolati nel mondo del turismo, per far conoscere le bellezze della nostra terra”.
Un augurio per il territorio.
“Solo il silenzio è grande, il resto è debolezza. Allora impegniamoci in silenzio, tutti insieme. La sinergia è l’ingrediente giusto per riappropriarci di ciò che è nostro e farlo fruttare. Il territorio è nostro. Le aziende sono nostre. Dobbiamo solo parlare di meno e lavorare di più!”
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