Ponte Punta Penna Pizzone, tra i più lunghi d’Europa

Conosciuto anche come ponte Aldo Moro, fu inaugurato il 30 luglio 1977, è lungo 1.909 metri e raggiunge l’altezza di 45 metri sul livello del mare

Denominato anche come ponte delle 4P, il Ponte Punta Penna Pizzone di Taranto fu realizzato negli anni settanta e costò all’epoca quasi 26 miliardi di lire.

Inaugurato il 30 luglio 1977, è lungo 1.909 metri e raggiunge l’altezza di 45 metri sul livello del mare. Dedicato nel 2008 allo statista pugliese Aldo Moro, è tra i più lunghi d’Europa.

Il Ponte Punta Penna Pizzone fu costruito per sopperire ai problemi derivanti dall’espansione urbanistica di Taranto.

Alcuni studiosi hanno sostenuto la tesi dell’esistenza di un ponte che comincia all’età del pliocene, un istmo di terra che si estendeva fra la Vecchia Taranto e la terraferma lungo l’attuale canale di porta Napoli; questi affermano anche che i due seni del Mar Piccolo erano divisi da una lingua di terra, che dalla Punta della Penna si estendeva sino alla costa meridionale, formando due laghetti; questi erano rimasti tali sino all’epoca messapica e che, pertanto, questo istmo fu la strada di comunicazione diretta fra la Città e i contado.

Nell’era pliocenica la travolgente corrente che si dirigeva verso il nord riuscì a danneggiare e distruggere l’istmo di ponente e così il Mar Grande si collegò al primo lago, formando il canale di comunicazione ora esistente a nord della Città e di conseguenza “sin da allora la fine del lago di levante si rese inevitabile”.

foto di Cosimo Di Maglie

Nel XVII secolo, Filippo Cluverio, studioso della geografia antica d’Italia, parlava così di Taranto e dell’antico Ponte Punta Penna: “Essendo il golfo di Taranto per la maggior parte importuoso, nelle vicinanze della stessa Città sorge un bellissimo e grandissimo porto, unito alla città con gran ponte, e l’istmo che abbraccia uno spazio di 100 stadi si estende dalla insenatura più interna sino al mare più esterno; poiché la Città è posta su una penisola, le navi vi giungono facilmente da ogni parte, essendo la entrata della penisola stessa in dolce pendio”.

Nell’ottobre del 1958, in occasione dell’inaugurazione del nuovo Ponte girevole sul canale navigabile, il “Corriere del Giorno”, giornale locale, pubblicò un articolo dal titolo ”Taranto antica… più moderna dell’attuale.

Ai tempi dell’Archita esisteva il ponte tra la Ponte Punta Penna e il Pizzone!”, a firma di Cosimo Augenti.

In questo “pezzo” l’autore sostiene che il più antico ponte fu, senza ombra di dubbio, quello che, sin dal remoto V secolo a. C., congiungeva la Penna al Pizzone; menziona lo Strabone con la sua definizione : “Un ponte grande e bellissimo”; asserisce che da questo ponte i tarantini potevano ammirare i più importanti monumenti della polis; ed inoltre che “su quel ponte affluì una gran folla allorchè nel cielo di Taranto fu vista un giorno librarsi la colomba di legno che, munita di un congegno meccanico, fu lanciata da Archita – precursore dell’aviazione – da una delle torri esistenti, in quel tempo, sulla costa orientale del Mar Piccolo”.

Fu intorno al X secolo che l’antico Ponte Punta Penna probabilmente fu demolito, perché divenuto inutile dopo che Niceforo imperatore aveva fatto costruire altro ponte (quello di Porta Napoli) in pietra a sette arcate, distrutto poi nel 1882 da un’alluvione.

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foto di Luigi Massari
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