La barca didattica è un’emozionante esperienza che permette di unire bellezza e conoscenza del territorio navigando nelle splendide acque del Mar Piccolo
(foto di copertina: Dino Spino)
L’esperienza della barca didattica fa parte di un percorso di conoscenza del mare e delle sue specie viventi navigando nelle acque del Mar Piccolo a bordo di un comodo e moderno catamarano. E’ un’escursione nata da un’idea della prof.ssa Enza Tomaselli.
In particolare, l’esperienza della barca didattica è un viaggio che rimette in moto i cinque sensi: alla visione dello splendido Mar Piccolo, si accompagna la percezione dei suoni del mondo sommerso. Sotto il livello del mare, a poche miglia dalla costa, ci sono infatti dei canyon sottomarini che raggiungono 500 metri e oltre di profondità, con un habitat molto simile a quello del mare aperto. Il catamarano è provvisto di telecamera subacquea, interfacciale e idrofono, che permette di visionare i fondali stando comodamente seduti di fronte ad un televisore durante la navigazione.
L’escursione inizia con l’imbarco presso il molo Sant’Eligio, il passaggio sotto il ponte girevole per ammirare il Castello Aragonese, poi la discesa Vasto, quindi si giunge in prossimità del fiume Galeso, dove si può ammirare il citro, la sorgente d’acqua dolce sottomarina denominata occhio del Galeso. Si prosegue apprezzando l’antica economia di Taranto: la mitilicoltura fra antichi pali di castagno e long-lines, per giungere al Ponte di Punta Penna, costeggiando le falesie di argilla.
Si passa, poi, verso il secondo seno del Mar Piccolo, l’ameno lido che s’incurva e gira, dove in lontananza si possono scorgere i siti BUFFOLUTO e CANTIERI TOSI. Qui si possono scorgere in alto le antiche masserie e in prossimità della foce del fiume Cervaro, il Convento dei Battendieri, con il suo antico molo. Questa zona permette di osservare nei cieli una ricchissima avifauna. Infatti avvicinandosi alla Palude La Vela, è possibile ammirare l’eleganza dei fenicotteri rosa, che stazionano nella zona umida dell’OASI del WWF.
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Proseguendo, si possono scorgere il pontile dell’Aeronautica e le basi militari dell’Arsenale. Sotto il ponte di Punta Penna è presente la magica casetta, riconosciuta, impropriamente, come la casetta di Pinocchio, in realtà una base per lanciasiluri. Proprio qui diventa interessante calare l’idrofono e la telecamera subacquea per ammirarne i fondali.
Un’esperienza che lascia il segno e che permette di riappropriarsi dell’orgoglio di appartenenza alla nostra terra, con la speranza che nasca la voglia di pensare ad una economia futura che premi la vera vocazione turistica della nostra Taranto!