un’altra Taranto è possibile: ce lo spiega Gabriele nel suo romanzo

Mi fermerò ad osservare il mare def

Intervista a Gabriele Paone, autore del romanzo “Mi fermerò ad osservare il mare” con cui ci racconta una Taranto diversa, soprattutto possibile

Gabriele PaoneCosa fai di bello nella vita? Di cosa ti occupi?
Sono un autore free-lance. Non per mia scelta, si intende. E’ un mestiere nato dalle difficoltà di inserirsi nel mondo del lavoro, dalla passione per la scrittura e dalla voglia di non arrendersi ma di reinventarsi, sempre. Lavoro per far sì che un giorno qualcuno venda per me, vorrei diventare uno scrittore a tutti gli effetti. Anche se la gente dice già che lo sono. E voglio realizzare qualcosa di importante per la mia città, un po’ come fa uno dei protagonisti del mio ultimo romanzo.

Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno oppure tutt’e due? nel primo caso, cosa ti preoccupa. E nel secondo, cosa ti spinge ad andare avanti?
Il mio bicchiere è sempre mezzo pieno, ma dal principio preferisco guardarlo dal basso, e non mi aspetto nulla, anche se mi attivo perché diventi colmo. Sono un “pessimista col naso all’insù”.

Parlaci della tua opera. Di cosa si tratta?
Il mio libro, “Mi fermerò ad osservare il mare”, parla di un’altra Taranto possibile, dei veri mali di questa città, quali indifferenza, apatia e rassegnazione. Il mio romanzo accusa chi ha condannato questo meraviglioso luogo in maniera così terribile e racconta anche una storia di amicizia, quella vera. Il suo finale è pieno di speranza, e sorprende con un’iniziativa che vuol far sentire partecipi di un sogno tutti i lettori: un sogno che si può realizzare insieme.

Cosa ti ha ispirato?
Mi ha ispirato la mia città, che potrei odiare perché ad essa mi legano tanti giorni complicati, ma che amo. Mi hanno ispirato molte delle persone che ci vivono, così rassegnate, così spente, così afflitte; ma io ho letto nel loro cuore che in fondo hanno tanta voglia di rinascere. Mi ha ispirato il mare.

Cosa serve a questa città per compiere questo benedetto salto di qualità?
Innanzitutto i tarantini devono credere di più in un cambiamento che deve venire da loro in primis. L’amore che dicono di provare occorre che lo dimostrino davvero, cominciando per esempio col non sporcarla (in ogni senso) e lottando tutti uniti per un bene comune. Bisogna cambiare l’indirizzo commerciale di questa città, che non avrebbe mai dovuto basarsi sull’industria per crescere, ma sulle sue innate potenzialità legate alle caratteristiche ambientali e del territorio.

Parlaci di una Taranto tra 30 anni
Spero abbia un mare più pulito ed un’aria respirabile. Sarebbe già un successo. E tanti turisti che vengono da ogni parte del mondo ad ammirare le sue bellezze in ogni periodo dell’anno.

Parlaci di te tra 30 anni
Vorrei essere uno scrittore con una discreta carriera alle spalle e ancora qualche cosa da dire. Ed un progetto importante per la mia città realizzato assieme ai miei concittadini.

Qual è il prossimo passo che farai dopo questo tuo capolavoro?
Voglio promuovere questo mio romanzo in tutte le maniere possibili, sperando che passi un solo messaggio: l’ho scritto per me e l’ho scritto per Taranto. Lavoro per creare un’associazione culturale che raccolga, attraverso le vendite dei miei libri, dei fondi utili alla collettività. A me basta che resti il necessario per una vita dignitosa. Proverò con tutte le mie forze a mantenere questa promessa.

Fatti una promessa e dicci se la manterrai
Prometto di crederci sempre e di far in modo di strappare un sorriso a chi incontrerò. Come ho sempre fatto. Ho distribuito da solo, senza l’ausilio di una casa editrice, migliaia di copie dei miei libri in giro per il Meridione, ma durante questi anni ho provato a rincuorare tutti coloro che vedevo disperati a causa della crisi; io dico a loro: combattete, senza mollare, reinventate la vostra vita se necessario, non fossilizzatevi solo su un’idea. E non dimenticate che nella vita c’è tanto di bello intorno a voi, anche se a volte non lo vedete. Fate come me: non permettete a nessuno di spegnere il vostro sorriso.

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