Un tempo immersa nella quiete della campagna tarantina, Villa Schinaia è un magnifico esempio di architettura rurale pugliese.
Nel corso dell’Ottocento, la borghesia agraria, rappresentata dai possidenti terrieri, assunse un ruolo di primaria importanza nella società tarantina. Questi signori terrieri modificarono le preesistenti strutture rurali, trasformandole in dimore più confortevoli e funzionali, senza trascurare l’aspetto estetico. Nacque così il Casino, un complesso edilizio tipicamente rurale o suburbano destinato a residenza.
Un esempio emblematico di Casino rurale è Villa Schinaia a Talsano, edificata nel 1921 da Francesco Schinaia, possidente terriero noto come Don Ciccio. La villa, inizialmente concepita come casa colonica per seguire da vicino i lavori e i lavoratori, si sviluppò gradualmente fino a diventare una dimora signorile di tre piani.
Caratteristiche distintive del Casino Schinaia
Ciò che rende Villa Schinaia un esempio interessante di architettura rurale è la sua struttura. La villa era concepita come parte integrante dell’azienda agricola, con la quale era in simbiosi economica e funzionale.
Presenta uno stile eclettico, con elementi tipici dell’architettura rurale pugliese, come le volte a stella e i pavimenti in pietra, combinati a influenze Liberty e Déco.
La costruzione della villa impiegò materiali locali come pietra calcarea e tufo, conferendole un’anima autenticamente legata al territorio.
Villa Schinaia rappresenta un importante tassello della storia di Talsano e della Puglia rurale. Testimonia il passaggio da un’economia basata sulla masseria ad una più moderna incentrata sulla viticoltura, e il ruolo di rilievo che la borghesia agraria assunse in quel periodo.
Ammirarla significa immergersi in un’epoca passata e cogliere l’essenza della vita rurale di un tempo. Un invito a conoscere e valorizzare il ricco patrimonio architettonico rurale del territorio tarantino, scrigno di storia, cultura e bellezza.
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