Cavallucci marini nel Mar Piccolo per dire che non tutto è perduto

Cavallucci marini in mar piccolo Taranto

Anche nel Mar Piccolo vale il detto finché c’è vita c’è speranza ma quanto si sta facendo per preservarne il futuro?

Si parla di bonifiche, di recupero, di progetti turistici. Ma si continua solo a disquisire presentando progetti di qui e di là ma di fatto è tutto fermo al palo. Non sappiamo se ciò sia il frutto di una precisa volontà politica nazionale o sovranazionale impegnata nel tenere la città di Taranto ben legata ad un incomprensibile destino industriale. Così come non sappiamo nel dettaglio a che punto sono i fondi disponibili per le bonifiche del Mar Piccolo. Possiamo però presumere che i numerosi attriti che stringono la città nella morsa dell’immobilismo non fanno certo bene al futuro di Taranto che continua a rimanere nelle mani di pochi.

Nel frattempo la vita va avanti. Anche in mare. Si sta assistendo alla massiccia ricomparsa di cavallucci marini. Forse è un segno del destino? O una pura coincidenza? Comunque ci ricordano che, nonostante tutto, possiamo ancora credere nel cambiamento. In effetti, forse solo oggi cominciamo a comprendere che il passato è appunto passato. Che il peggio è alle spalle. Che non possiamo vivere di veleni, auto-condannandoci ad una fine ineluttabile dove un tumore brucia tutti i sogni di ogni famiglia.

Non si può certamente pensare di cancellare con un colpo di spugna tutti gli errori del passato ma possiamo almeno tentare di correggerli. Finchè siamo in tempo. E la presenza di questi cavallucci marini forse vuole ricordarci che non tutto è perduto. Che possiamo ancora continuare a lottare. E a sperare in un mondo nuovo. Eco-sostenibile.

Riportiamo la ricerca condotta da Francesco TIRALONGO e Rossella BALDACCONI:

Il Mar Piccolo di Taranto è fortemente contaminato corpo d’acqua (Cardellicchio et al., 2007, Calace et al. 2008).
Alte concentrazioni di entrambi organici (policlorurati bifenili, idrocarburi policiclici aromatici, diossine) ed inorganici (metalli pesanti quali mercurio, zinco, rame, piombo e cadmio) sono sostanze inquinanti presenti (Cardellicchio et al., 2007, Calace et al. 2008). L’inquinamento è causata principalmente dalle attività industriali e militari: siderurgia, raffinerie, arsenale, cantieri navali, porto militare, e porto industriale. Nonostante la contaminazione, la comunità marine del Mar Piccolo è molto ricca e
costituita da specie autoctone, alcune delle quali rare in altre parti del Mediterraneo, così come specie aliene che hanno raggiunto il bacino in mezzo al traffico navale e l’acquacoltura.

Paradossalmente, abbiamo registrato la presenza di un popolazione abbondante della specie Hippocampus guttulatus in una laguna costiera denominata Mar Piccolo di Taranto, uno delle zone più inquinate e disturbate del mar Mediterraneo.

Vorremmo sottolineare l’importanza di questa laguna come un importante area naturalistica e un rifugio per questa specie vulnerabili.

I risultati del nostro studio dimostrano come questa popolazione di cavallucci marini si è ben adattata a questo ambiente particolare
e mostra una netta preferenza di questi pesci per queste zone (..). Partiamo dal presupposto che l’abbondanza dei cavallucci marini è dovuta principalmente alla mancanza di pressione di pesca e ad un buon disponibilità di risorse alimentari. Purtroppo, i dati relativi all’interazione con le sostanze inquinanti non sono disponibili per questo area e sono necessari ulteriori studi.

Fonte: A CONSPICUOUS POPULATION OF THE LONG-SNOUTED SEAHORSE, HIPPOCAMPUS GUTTULATUS (ACTINOPTERYGII: SYNGNATHIFORMES: SYNGNATHIDAE), IN A HIGHLY POLLUTED MEDITERRANEAN COASTAL LAGOON (clicca qui per scaricare il file pdf)
Francesco TIRALONGO 1, 2* and Rossella BALDACCONI 1
1 Ente Fauna Marina Mediterranea, Avola, Siracusa, Italy
2Laboratory of Experimental Oceanology and Marine Ecology, DEB – University of Tuscia,
00053 Civitavecchia, Roma, Italy

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