Il futuro di Taranto deve ripartire da un sogno possibile

Così come per Bilbao, il futuro di Taranto ha bisogno di ripartire da un sogno. Abbiamo bisogno di riprenderci quel che ci è stato tolto con una politica che ha inteso favorire solo i grandi gruppi industriali e privandola di ogni altro risvolto in termini turistici e commerciali.

15,5 ettari di terreno per 581.000 metri quadrati di superficie: hotel, sala congressi, centro espositivo, teatro sul mare, intrattenimento, infine negozi e ristoranti. Un posto del genere creerebbe posti di lavoro per  circa 10.000 persone direttamente e 20.000 in termini di indotto.

Potrebbe essere realizzato ove ora risiede l’Aeronautica oppure in luogo dell’Arsenale o addirittura al posto dell’Ilva. Potrebbe essere realizzato con fondi provenienti dalle bonifiche, fondi privati e fondi europei destinati alla riqualificazione delle città. Il centro potrebbe essere realizzato con il coinvolgimento dell’imprenditoria locale, senza dare spazio ai soliti grandi gruppi commerciali. Potrebbe prevedere persino il coinvolgimento di parti sociali, sportive e culturali della città.

Costituito da tre torri di 55 piani con 2.561 camere e suite di lusso, una vista a 360 gradi sullo skyline di Taranto., diventerebbe sede di hotel, sale congressi, ristoranti, giardini, discoteche, casino’. cinema, teatri, centri sportivi e culturali, uffici. La struttura ospiterebbe persino una pista di pattinaggio al coperto (ghiaccio sintetico) e teatri in grado di ospitare ospitare fino a 4000 persone. E poi verde, tanto verde!

La struttura sarebbe addirittura dotata di un tetto regolabile cascata che utilizza l’acqua piovana raccolta quando il tetto è sigillato nel corso della giornata.

Tutto questo però è stato al momento realizzato a Singapore: è il Marina Bay Sands, un resort integrato che fronteggia Marina Bay a Singapore . E’ stato Sviluppato da Las Vegas Sands (LVS).

Così come per Bilbao, Taranto ha bisogno di ripartire da un sogno per riprendersi quel che è stato tolto con una politica che ha inteso favorire solo i grandi gruppi industriali e privandola di ogni altro risvolto in termini turistici e commerciali. Questa proposta è da intendersi alla stregua di una provocazione, proprio per cominciare a ripensare il modello di sviluppo che speriamo ci caratterizzerà per i prossimi decenni.

Ripartire da un sogno, appunto. Ripartire dal futuro!

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