Le Isole Cheradi (Taranto) su Lineablu, programma di Rai Uno

Le Isole Cheradi distano circa 6 km da Taranto e rappresentano un patrimonio naturalistico e storico di grande valore per il turismo

Bellissimo viaggio tra le Isole Cheradi, San Pietro e San Paolo, ricche di storia e biodiversità.
Lo facciamo insieme agli operatori di Rai Uno, all’interno del programma Lineablu.

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Isole Cheradi

E’ un posto magnifico sia sopra che sotto il livello del mare. Un luogo posto a difesa della Città durante le guerre e, oggi, .

Pare che un tempo queste isole fossero sede di fitte foreste di alberi che generavano ambra che qui era di finissima qualità; addirittura, c’era chi le soprannominava “Auree” per via dell’ingente quantità di corallo. Da qui forse il toponimo Coradi e Chèradi.

Le Isole Cheradi distano da Taranto circa sei chilometri.
L’Isola di San Pietro è la più grande delle due.

20.000 anni fa, durante una fase glaciale, le isole erano delle colline di circa 130 metri s.l.m. e con la fusione dei ghiacciai e il conseguente innalzamento delle acque, circa 6000 anni fa sono divenute prima una penisola unite a Punta Rondinella e solo successivamente 4000 anni fa, isole (fonte: www.fondazionemichelagnoli.it) .

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In epoca greca e romana, risulta che fossero abitate ed estesamente utilizzate. Verso la fine del XVIII secolo Napoleone, per supportare la sua campagna in Egitto, fece fortificare la città di Taranto e l’Isola di San Paolo. Dopo l’unificazione dell’Italia, Taranto fu scelta come base navale e sede dell’Arsenale Navale e le isole divennero il cardine della difesa del porto.

Oggi sono molte le testimonianze dell’epoca napoleonica: è tuttora possibile ammirare i basamenti dei cannoni, vari basamenti e la grande torre corazzata. Permangono antichi infissi di legno,  grate e  grondaie in bronzo riccamente decorate, oltre alle lastre calcaree che rivestono le mura del forte.

I fondali del mare circostante sono ricchi di praterie di Posidonia, vari tipi di vongole, noci, tartufi di mare e cozze pelose, persino diversi esemplari di Pinna Nobilis. Numerose anche le specie di alghe, molluschi e spugne, celenterati, vermi, tunicati, ricci, stelle marine.

Per saperne di più, visita il portale Piuturismo.it

A difesa di queste meraviglie, vi sono i delfini in molteplici esemplari che attraggono migliaia di turisti stranieri grazie alla meticolosa attività di ricerca scientifica di Jonian Dolphin Conservation e allo sviluppo del progetto turistico integrato Le Terre dei Delfini.

Ecco il video prodotto dal programma Lineablu di Rai Uno:

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