Donne tra le righe. Lettere da una Taranto ottocentesca è il libro di Alessandra Macchitella con cui si torna a viaggiare nella storia delle donne per restituire una visione globale delle stesse
Il libro Donne tra le righe. Lettere da una Taranto ottocentesca nasce da quello che Roberto Bizzocchi definisce il “retrobottega del lavoro dello storico”, la raccolta e le elaborazioni delle fonti per ricostruire un tempo ormai passato.
Le fonti analizzate per comprendere il ruolo delle donne nell’opinione pubblica sono le fonti private, lettere, libri di ricordi, diari,
che riescono a far luce sugli aspetti più intimi e privati del passato. Attraverso l’utilizzo di questi documenti, la ricerca si è focalizzata sul ruolo della storiografia archivistica, che cerca di porsi come nuovo obiettivo quello di ripensare a una lettura di genere.
Stralci di storia al femminile permettono di ridisegnare i contorni della storia delle donne.
La valorizzazione dei documenti prodotti dalle donne permette di avere una visione di questa storia nella storia, della storia di genere, per restituire una visione globale della stessa. Sono poi riportati i luoghi d’Italia in cui si dedica attenzione alla memorialistica femminile.
La ricerca si focalizza infine sulle fonti delle donne tarantine nell’età moderna, studiando attraverso materiale inedito aspetti della città di fine Ottocento.
Alessandra Macchitella, classe 1987, è nata e vive a Taranto. Collabora con il Corriere di Taranto e Radio Cittadella. Laureata in Informazione e Sistemi editoriali, è appassionata di gender studies. È stata relatrice nel seminario sugli archivi di genere per il Centro di Documentazione e Cultura delle Donne di Bari. Nell’Aprile del 2013 ha pubblicato il saggio “Sesso e corpo. La colpa di essere donna”, sulla “Rivista di Scienze Sociali”, quadrimestrale a carattere scientifico.
Nel 2014 pubblica “Donne tra le righe. Lettere da una Taranto ottocentesca” (Scorpione Editrice).
Per il blog “Inchiostro di Puglia” ha postato “Pulsano: il quaderno di Florinda”.
Si occupa di tematiche di genere anche nel suo blog “Chegenerediblog”