In Città Vecchia piccole sartorie locali al posto dei grandi brand

La Città Vecchia potrebbe un bel giorno diventare il cuore pulsante dell’artigianato del gusto, delle tradizioni e del Moda Fashion Made in Taranto

(credits photo: shopintour.com)

Prova ad immaginare la Città Vecchia di Taranto invasa da negozi di abbigliamento, botteghe del gusto, quartieri delle ceramiche, dei liutai e piccoli moli che ospitano le tradizioni dei maestri d’ascia, specializzati nella costruzione di barche in legno.

Immagina che tutto questo soppianti quasi o del tutto il mercato dei grandi brand, colossi della moda, del gusto e dell’artigianato che hanno dominato il mondo, spersonalizzando le cose, le persone, le abitudini.

Come sarebbe tutto questo secondo te?

Più che un sogno, pensiamo che tutto questo si appresti a diventare realtà adesso che finalmente i fondi per il risanamento del borgo antico di Taranto sono giunti a destinazione. Ora che il concorso di idee per la ri-progettazione urbana si avvia alla sua fase conclusiva. Ora che finalmente dalle parole si sta passando ai fatti.

Il mondo sta rallentando la sua crescita, d’altronde era insostenibile.

La crisi ha prodotto un ripensamento delle logiche commerciali e produttive che stentano a soddisfare le esigenze o, se vogliamo, le pretese di mercato che, a loro volta, divengono più complesse ed in costante evoluzione.

Pian piano sta tornando la voglia di ritmi lenti, natura, ricerca dell’originalità. Contemporaneamente crescono pure le incertezze e diminuiscono i ritmi di spesa, si insegue il risparmio, la paura del domani.

E’ il corto circuito dell’economia. Siamo cresciuti tanto e troppo bene. Ora non siamo capaci di fronteggiare una crisi mondiale perché forse deboli o spaventanti o confusi.

E’ il momento dunque di riscoprire il vero talento di ognuno di noi, fatto di artigianalità in tutti i settori: dal gusto alla moda, dalle ceramiche alle costruzioni di oggetti di uso quotidiano e persino agli ori.

Già proprio gli Ori di Taranto un tempo erano l’espressione più ardita delle capacità artigianali tarantine, poi dimenticate e ogni tanto rispolverate per questione di decenza o di intelligenza o di marketing territoriale.

Immaginiamo così la Città Vecchia di Taranto trasformata in un tripudio di valori che esaltano le antiche tradizioni artigianali, mercantili e commerciali: in ogni via si esprime l’Arte degli Orefici, dei Pescatori, dei Barbieri, dei Maestri Ceramisti, delle Sarte creative.

Le vie della Città Vecchia ospitano le gioiellerie, le macellerie, le salumerie, i banchi di frutta e verdura, i panifici, i negozi con la gastronomia tipica e altre attività artigianali e commerciali specializzate e di lunga tradizione.
E poi musica, piccoli spettacoli di strada, teatri delle marionette e tanto altro.

Non possiamo aspettare che tutto questo accada.

Si lo so, la Città Vecchia è preda di alcuni arroganti, di alcuni sporcaccioni, di alcuni piccoli delinquenti. Dobbiamo credere nel miracolo possibile.

Dobbiamo ripopolare il borgo antico di suoni, colori, profumi. Dobbiamo riportarci la gente, la vita, la speranza. Dobbiamo pretendere che il Cambiamento finalmente abbia inizio. Abbiamo il dovere di sbattere i pugni sul tavolo, uniti, compatti.

Dobbiamo pretendere attenzione dalla politica.

Insieme possiamo.

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credits photo: shopintour.com
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