I Gusci di Cozze diventano Cemento Ecologico e opportunità di business

I gusci delle cozze da scarti della mitilicoltura si trasformano in un cemento ecologico, riducendo l'impatto ambientale dei rifiuti marini

Grazie alla ricerca innovativa del Politecnico di Bari, i gusci delle cozze da scarti della mitilicoltura si trasformano in un cemento ecologico, rivoluzionando il concetto di edilizia sostenibile e riducendo l’impatto ambientale dei rifiuti marini

Vi siete mai chiesti se fosse possibile creare un cemento ecologico utilizzando i gusci delle cozze? Questa idea rivoluzionaria, che sembra uscita da un libro di fantascienza, sta diventando realtà grazie a un team di ricercatori del Politecnico di Bari.

Con un finanziamento di oltre 4 milioni di euro dal progetto “GreenLife4seas” dell’Unione Europea per il periodo 2023-2028, questo gruppo di studiosi sta sviluppando un materiale unico, combinando gusci di cozze e sedimenti tratti dai fondali dei porti.

I gusci delle cozze sono composti per circa il 95% da carbonato di calcio e non sono facilmente riciclabili. La Puglia, con il 16% della produzione nazionale, è la terza regione italiana per la coltivazione di cozze, e a Taranto – uno dei più importanti centri di mitilicoltura in Europa – si producono giornalmente circa 10 tonnellate di cozze, di cui 2 tonnellate di gusci finiscono in discarica, con un costo medio di 100 euro per tonnellata.

Questa nuova iniziativa non solo offre una soluzione per il riciclo dei gusci, ma affronta anche il problema dei sedimenti dei porti, che necessitano di costosi trattamenti chimici e meccanici per essere smaltiti. La proposta del Politecnico di Bari potrebbe trasformare questi due “problemi” in una risorsa sostenibile.

Il Politecnico di Bari, in collaborazione con il Politecnico di Zurigo, ha già dimostrato l’efficacia di questo mix innovativo. I porti di Bari e Barletta saranno i primi a sperimentare questa nuova tipologia di cemento, diventando pionieri in questo campo. A Barletta, si prevede l’utilizzo di masselli autobloccanti e frangiflutti, mentre a Bari saranno testati prototipi per la banchina.

Questa ricerca porrebbe Taranto e il Politecnico di Bari al centro di una rivoluzione verde nel campo dell’edilizia e dell’ecologia urbana. Immaginare una Taranto diversa, non più segnata dall’inquinamento ma bensì da un approccio innovativo alla sostenibilità, è ora più che mai una realtà tangibile.

Con il cemento a base di gusci di cozze, Taranto può diventare un simbolo di rinnovamento ecologico e di rispetto per l’ambiente, mostrando al mondo come la scienza e l’innovazione possano guidare il cammino verso un futuro più sostenibile.

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