Abbiamo uno dei paesaggi più incantevoli della costa jonica ma non abbiamo Istituzioni in grado di liberarci dalle mafie dei parcheggi abusivi, dalle schiavitù delle cementificazioni selvagge e dal peso dell’arretratezza di logiche di sviluppo ferme al periodo pre-industriale
Chi conosce questa città benedetta dagli dei e maledetta dagli uomini sa bene quanto sia piena di posti mozzafiato. Eppure qui da 50 anni, da quando è nata quella sta-maledettissima Ilva insieme alle sorelle minori Eni, Cementir e via dicendo, sembra che non ce se ne renda mai conto abbastanza.
Ti fa una rabbia incredibile viaggiare lungo la strada che costeggia il Mar Piccolo ed accorgerti che, sotto una delle più incantevoli strutture ricettive del luogo, sorgono come funghi moli abusivi dei pescatori, il cui comportamento mafioso non sembra essere notato dalle Istituzioni che continuano a tacere.
Poi, oggi, mi è capito di osservare queste bellissime riprese dall’alto di uno tratti della litoranea tarantina e lì mi è salito il sangue al cervello!
Siamo letteralmente circondati da posti mozzafiato come questo che vedete in foto (Marina di Lizzano), ma sembra che le Istituzioni siano impegnate in perenni campagne elettorali, avulse completamente dalle mafie dei parcheggi abusivi, dimèntichi di quella sacra bellezza che ogni giorno insultiamo con l’abbandono, l’incuria e la devastazione a base di cemento e asfalto frutto di una mentalità ferma agli anni 50.
Come ho già detto in altri post, non basta il mare caraibico o i posti mozzafiato per fare turismo.
E nemmeno le idee malsane di alcuni che pensano dalla sera alla mattina di costruire porticcioli turistici nelle baie più belle d’Italia, in barba alle strutture di questo tipo già presenti diffusamente a Campomarino, tra le Marine di Pulsano e Leporano, a San Vito, persino nel Mar Piccolo!
Da anni ripeto le stesse cose: prima ancora di una visione strategica del territorio, occorre il presidio delle Istituzioni per valorizzare un territorio che risente di quell’arretratezza culturale che spinge alcuni ad abbandonare rifiuti sui cigli delle strade o addirittura in spiaggia, a devastare le coste con le proprie case abusive, a occupare i luoghi con improbabili installazioni in cemento.
Ogni anno ripetiamo come un mantra che dovremmo imitare i cugini leccesi, imparare dai riminesi, guardare ai progressi fatti ad est delle nostre coste, in Croazia, in Slovenia, in Albania.
Ma rimaniamo dove siamo, in preda all’improvvisazione più totale, senza un controllo efficace del territorio. Dove non si bandisce da secoli un concorso per vigili urbani, per poliziotti, per carabinieri.
Non c’è controllo. Non c’è futuro se si continua così.
Propongo come sempre ai miei concittadini di far sentire la propria voce, in tutti i modi possibili.
Invito i miei concittadini a studiare, a viaggiare, a capire che il mondo sta andando avanti mentre noi siamo rimasti indietro di almeno 50 anni.
Ragazzi, diamoci una mossa!
Reagiamo!
Sproniamo le Istituzioni a fare il proprio dovere, per il quale sono profumatamente pagati ogni mese!