Il borgo di Grottaglie sorprende e confonde i turisti di ogni età con le sue mille note sospese tra passato e futuro in un tripudio di colori maestosi e vivaci
Grottaglie, alias la città dalle molte grotte, sorge su di una collina a circa 15 km da Taranto. Il suo territorio è caratterizzato da numerose gravine, spettacolari canyon lungo i quali, fin dalla preistoria, sono stati scavati numerosi rifugi in grotta.
Fiondati in una valle di colori, sempre originali, sempre diversi. Ora le ceramiche, ora le case, ora i vigneti, i mandorleti e i melograni, poi ancora le cascate, le gravine e le distese verdi di lontani paesaggi.
C’è da stupirsi ad ogni passo. Avvolti così in un magico tripudio di colori che si alternano in una danza piena di poesia e di storia.
In questo bellissimo borgo che è Grottaglie esperti ceramisti sfornano piccole e grandi opere di artigianato locale ricavato da forni di cottura scavati nella roccia di ambienti ipogei utilizzati in passato anche come franto.
Dai Bianchi di Grottaglie, caratterizzata dall’esaltazione della forma pura attraverso l’utilizzo dello smalto bianco stannifero, ai famosi Capasoni, contenitori di grandi dimensioni destinati un tempo a contenere prevalentemente vino oppure olio.
Qui le forme cedono il posto ai colori sgargianti e alle forme più disparate in uno slancio continuo verso la vita e l’impulso del bello.
Spostandosi di poco di qua e di là si scorgono numerose forme di espressione più o meno moderna come le cupole, gli scalini o semplici pareti di case immacolate improvvisamente macchiate, per così dire, dalla vena creativa di qualche artista difficile da contenere. Dunque i caratteristici murales:
E allora, nel cuore del borgo storico, si rincorrono e si alternano archi, chiesette, scorci solitari, vecchiette pensierose nelle loro vesti della tradizione.
Fino ad imbattersi nel cupolone maiolicato in stile romanico della Chiesa Madre.
Se solo ci si sospinge poco più in là, c’è poi un mondo fatto di verde nel quale ci si perde tra estesissime coltivazioni di melograni (vedi > www.madeintaranto.org/dal-vino-succo-melograno-futuro-roseo), mandorli, vigneti.
Per poi giungere nella fiabesca Gravina di Riggio (> www.madeintaranto.org/grottaglie-gravina-di-riggio-loasi-che-pochi-conoscono), l’oasi naturale circondata d’acqua e di storia. Qui dopo piccoli ruscelli e una sorprendente cascata, non è difficile ritrovarsi faccia a faccia con un affresco rupestre in una delle tante grotte un tempo case.
Infine, si può tornare nel cuore della città ad ammirare antichi frantoi ipogei: scavati interamente nel tufo o nella roccia, queste straordinarie testimonianze di un passato non troppo lontano conservano ancora oggi il fascino antico perfettamente incastonato come un prezioso nel centro storico,nel quartiere dei Paolotti e nel quartiere delle Ceramiche.
Consigliamo di visitare in particolare il frantoio ipogeo del convento di S. Francesco di Paola (XVI sec.), con annesso un interessante sistema di grotte naturali ed artificiali.
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