Anche per il 2018 Taormina batte tutti in Sicilia per i record turistici. Negli anni sessanta disse no alle trivelle. Gela disse si invece e, oggi, si ritrova ad essere la capitale dell’inquinamento
Taranto come Gela o Taormina?
Ti spiego perché dobbiamo decidere il nostro destino.
«Non vogliamo fare la fine di Gela», così protesta la gente di Licata, paese siciliano distante appena 40 chilometri.
I pescatori dicono NO ad ENI per il timore di essere usati e poi abbandonati.
Nel tratto di mare compreso tra Gela e Licata, c’è il progetto offshore ibleo che dovrebbe entrare in funzione a breve.
Trivelle e petrolio, questo sembrerebbe il destino.
Negli anni sessanta, Gela era un gioiello.
Città pulita e funzionale, acqua potabile 24 ore su 24,
Lido la conchiglia funzionante,
Lido Eden funzionante,
Hotel Venezia,
Hotel Caposoprano, Hotel ExcelSion,
Hotel Mediterraneo, e qualche altro ancora cui non ricordo i nomi, tutti attivi.
Quattro Cinema più due all’aperto funzionanti,
tenore di vita del cittadino medio alto, benessere e forte crescita.
Ora a Gela è un continuo fuggi fuggi.
Sempre in Sicilia, negli anni sessanta, Taormina invece disse no ad Eni, alle trivelle, a qualsiasi attività industriale di questo tipo. Oggi Taormina è una città ricca grazie al turismo soprattutto turistico.
Taormina e Gela.
La prima disse no ai signori del petrolio, tanti anni fa, la seconda, scellerata, disse si.
Taranto come Gela o Taormina?
Duemila cittadini di Gela nei primi sei mesi del 2016 sono se ne sono andati in nord Italia o in Germania perche’ manca il lavoro.
Ma come, il petrolio non doveva portare ricchezza e lavoro?
Negli anni sessanta ENI prometteva di tutto e di piu’.
In un solo semestre, oggi, dopo 50 anni di Eni, Gela ha perso duemila persone!
Secondo il Quotidiano di Gela, tante le persone che chiudono le proprie attivita’ commerciali ed aumentano vertiginosamente i tentativi di vendere le case.
Cosa e’ successo di cosi grave?
Sicuramente sono stati tanti i motivi, ma uno degli elementi che ha portato a questo esodo e’ stata la chiusura della raffineria ENI.
In questi 50 anni, turismo e pesca hanno visto la loro morte.
Primo perché i turisti non vogliono andare al mare e vedere le raffinerie e avvertirne le esalazioni maleodoranti.
Secondo perché la risorsa mare è fortemente compromessa.
In 50 anni di Eni, Gela cos’ha avuto in cambio?
Morte e distruzione.
Persone che si ammalano, bambini con difetti alla nascita, acqua inquinata. E ora pure la fuga altrove.
A Taormina invece ogni anno contano i record di presenze!
A Taormina c’è voglia di fare, di guardare al futuro con entusiasmo e ottimismo.
Ad Agosto la media di turisti si è aggirata sulle 120mila persone al giorno.
Gli alberghi sono pieni. E i turisti arrivano numerosi in tutti i periodi dell’anno, non solo a Ferragosto.
E il turismo, a differenza del petrolio, non finisce mai.
Basti solo pensare che il G7 del prossimo anno si terra’ qui, a Taormina, mica a Gela.
Ve la immaginate la cricca Merkel-Renzi-Hollande e il futuro presidente USA in una cittadina dove non si respira?
Dove puzza?
Dove vedi una enorme ciminiera, spenta o accesa che sia?
Ora vi chiedo, cosa vogliamo fare di Taranto?
Una grande Gela o una grande Taormina?
Taranto come Gela o Taormina?