Il bel mare può salvare Taranto da una brutta fine?

Il bel mare o la buona cucina possono salvare un territorio da una brutta fine?

Il bel mare o la buona cucina non bastano. Questo è certo. Per rigenerare un territorio occorre creare economia, possibilmente pulita e alternativa alla grande industria.

Partiamo da qui: se a Taranto non si creano subito economie alternative alla grande industria, scordatevi di diventare una città turistica o presunta tale.

Ma soprattutto, senza una economia auto sufficiente, non si creano posti di lavoro adeguatamente retribuiti e i giovani purtroppo sono costretti ad andare via.

Se non comprendi queste che sono le basi, inutile andare avanti nella lettura di questo post.

Ciò detto, cosa serve ad un territorio come il nostro per sviluppare delle economie alternative alla grande industria?

Ecco alcune azioni che dovrebbero essere intraprese con una certa urgenza:

1) Turismo sostenibile: è necessario adottare una serie di misure volte a promuovere una gestione responsabile delle risorse naturali, culturali e sociali, al fine di creare un’esperienza turistica positiva ed eco-friendly.

Ad esempio:

Sensibilizzazione e educazione: Promuovere campagne di sensibilizzazione e programmi educativi rivolti sia ai turisti che alla comunità locale, per far comprendere l’importanza del turismo sostenibile e i benefici di pratiche responsabili.

Valorizzazione del patrimonio culturale e naturale: Promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale di Taranto, garantendo la sua conservazione e la promozione di attività turistiche rispettose dell’ambiente e della cultura locale.

Incentivi alle strutture eco-friendly: Sostenere le strutture ricettive e gli operatori turistici che adottano pratiche eco-friendly, come il risparmio energetico, l’utilizzo di energie rinnovabili, la riduzione degli sprechi e la promozione del turismo responsabile.

Promozione dell’agricoltura e della gastronomia sostenibile: Favorire l’agricoltura sostenibile e biologica, e promuovere la gastronomia a base di prodotti locali e stagionali, incoraggiando i turisti a scoprire e sostenere la cucina tradizionale.

Mobilità sostenibile: Incentivare l’uso dei mezzi di trasporto pubblici, delle biciclette o delle camminate per gli spostamenti all’interno del territorio, riducendo l’uso dell’auto e l’inquinamento.

Gestione sostenibile delle spiagge e dei luoghi di interesse: Implementare politiche di gestione sostenibile per le spiagge, i parchi e altre attrazioni turistiche, prestando attenzione alla raccolta dei rifiuti, al riciclaggio e alla protezione della flora e della fauna.

Coinvolgimento della comunità locale: Coinvolgere attivamente la comunità locale nella promozione e gestione del turismo sostenibile, rafforzando la consapevolezza dei benefici economici e sociali che ne derivano.

Certificazioni e etichette eco-friendly: Favorire l’adozione di certificazioni ambientali e etichette eco-friendly da parte delle strutture ricettive e dei servizi turistici, per garantire agli ospiti standard di sostenibilità e qualità.

Collaborazioni e partenariati: Favorire la collaborazione tra gli operatori turistici, le istituzioni pubbliche e le organizzazioni no-profit, per sviluppare strategie comuni e promuovere iniziative di turismo sostenibile.

Monitoraggio e valutazione: Implementare sistemi di monitoraggio e valutazione dell’impatto del turismo sostenibile sul territorio, al fine di adattare e migliorare costantemente le politiche e le strategie messe in atto.

Ma passiamo agli altri consigli per promuovere la creazione di economie locali:

Il bel mare o la buona cucina possono salvare un territorio da una brutta fine?
foto di Domenico Campagna

2) Supporto alle PMI e all’innovazione: Sostenere le piccole e medie imprese attraverso agevolazioni fiscali, incentivi all’innovazione e accesso al credito. Favorire la nascita di nuove startup e aziende creative.

3) Agricoltura sostenibile: Promuovere l’agricoltura biologica e sostenibile, incoraggiando la produzione e la vendita di prodotti locali e biologici. Creare mercati locali e promuovere la filiera corta.

4) Energia rinnovabile: Investire nello sviluppo di fonti di energia rinnovabile come l’eolico, il solare e la biomassa. Favorire la produzione e l’utilizzo di energia pulita e sostenibile.

5) Istruzione e formazione: Potenziare l’istruzione e la formazione professionale per dotare i giovani delle competenze necessarie per accedere a nuove opportunità di lavoro nei settori emergenti.

6) Ricerca e innovazione: Sostenere la ricerca scientifica e tecnologica, incoraggiare l’innovazione e la collaborazione tra università, istituti di ricerca e imprese.

7) Riqualificazione urbana: Investire nella riqualificazione delle aree urbane dismesse o degradate, trasformandole in spazi pubblici, parchi, centri culturali o poli di attrazione turistica.

8) Sostenibilità ambientale: Promuovere politiche e pratiche a tutela dell’ambiente, incentivando la riduzione dell’inquinamento, la gestione sostenibile delle risorse naturali e la tutela del patrimonio naturale e culturale.

Infine, come si fa a rendere un territorio fino a pochi anni fa “a vocazione industriale” turisticamente attrattivo?

Ecco alcuni servizi che possono essere implementati:

a) Diversificazione dell’offerta turistica: Creare una varietà di attrazioni e attività turistiche, oltre a quelle legate all’industria, come musei industriali, visite guidate a fabbriche storiche, percorsi ciclabili o trekking lungo le aree industriali riconvertite, ecc.

b) Infrastrutture e servizi turistici: Garantire un’adeguata infrastruttura, come strade ben segnalate, parcheggi, aree di sosta per camper e servizi igienici pubblici per accogliere i turisti.

c) Gestione sostenibile del territorio: Promuovere pratiche di sviluppo sostenibile e rispettose dell’ambiente, mantenendo e valorizzando le risorse naturali e culturali del territorio industriale.

d) Promozione e marketing territoriale: Creare campagne di marketing per promuovere il territorio come destinazione turistica unica, enfatizzando il connubio tra industria e cultura, tradizioni locali e offerte turistiche.

e) Collaborazione pubblico-privato: Coinvolgere attivamente le aziende industriali locali nella promozione turistica e nel finanziamento di progetti per migliorare l’attrattiva del territorio.

f) Eventi e manifestazioni tematiche: Organizzare eventi e manifestazioni tematiche legate all’industria e al territorio, come fiere industriali, festival culturali, mostre d’arte o concerti, per attirare turisti e residenti.

g) Formazione del personale turistico: Garantire che gli operatori turistici locali siano adeguatamente formati per fornire servizi di alta qualità e accoglienza ospitale ai visitatori.

h) Offerte di pacchetti turistici: Creare pacchetti turistici che includano visite industriali, esperienze enogastronomiche, escursioni e alloggio per offrire un’esperienza completa e interessante ai turisti.

i) Valorizzazione del patrimonio culturale e industriale: Preservare e valorizzare le testimonianze storiche dell’industria e del patrimonio culturale, come architettura industriale, siti archeologici e musei.

Senza questi “accorgimenti”, tutto il resto è solo filosofia o campagna elettorale.

Renditi conto che a Taranto siamo ancora all’anno zero. Da tempo.

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