Neanche due guerre sono riuscite a fermare 4 generazioni di cappellai. Ed è così che, oggi come allora, la cappelleria Pisapia è ancora lì: stesso indirizzo, stesso negozio, stessa città, stessa via.
Abbiamo incontrato l’attuale proprietario della cappelleria Pisapia: Rodolfo Ayr Pisapia.
Un uomo di poche parole. Allegro, vitale, forte, dice le cose così come stanno. Schietto e sincero, non gira attorno alle parole.
Tanto da farci assalire dalla nostalgia dei tempi andati, quando forse eravamo più uomini e meno paranoici.
Mentre scattavamo qualche foto qua e là, nel negozio abbiamo fatto un balzo nel tempo. Tutto è rimasto com’era. Persino il pavimento, i mobili, le suppellettili, le pubblicità e l’insegna.
Tutto come 100 anni fa.
La cappelleria Pisapia iniziò la sua attività nel lontano 1889 con un negozio nel borgo antico in via Duomo. Il negozio fu fondato da Luigi Pisapia.
Poi, man mano che la città si ingrandiva e che facevano la loro comparsa i primi palazzi umbertini ed infine l’arsenale, nel 1933 venne aperto il nuovo negozio in via Matteotti (ex via Archita), attuale domicilio.
In quel periodo subentrò il figlio Giovanni giacchè il padre morì esattamente il giorno dopo l’apertura del nuovo negozio.
Nel 1969, Rodolfo Pisapia, attuale proprietario, prese possesso anch’egli del negozio, dando vita ad una nuova generazione di cappelli Made in Taranto.
Oggi abbiamo potuto leggere negli occhi di Rodolfo tanta forza d’animo che lo aiuta a resistere nonostante i tempi bui per l’economia, la politica ed il commercio.
E a Rodolfo vogliamo augurare il meglio. Almeno per altri cent’anni!