Magna Graecia Theme Park, la proposta di un Parco divertimenti tematico a Taranto

L’idea di un Parco divertimenti tematico ispirato alla storia della nostra città è di due storici tarantini: Angelo R. Todaro e Mario Lazzarini

La Magna Grecia è la storia di Taranto, è la cultura di questa città, ma anche del sud d’Italia, che contagiò pure Roma.

Se a molte persone il termine “Magna Grecia” sembra contrassegnare un argomento adatto solo agli archeologi, poco interessante, se non addirittura noioso, in realtà esso vuol dire avventura, guerre, personaggi famosi, modo di vivere, arte, cultura, mistero, mitologia.

Costruendo un grande Parco sull’antica Magna Grecia si potrebbe attirare a Taranto e in buona parte della Puglia, un gran numero di turisti da ogni parte del mondo.

Perché il Parco Taras sarebbe unico nel suo genere e inimitabile, dato che la Magna Grecia… era proprio qui! Non era forse Taranto la regina della Magna Grecia?

Solo con un grande Parco di questo tipo il turista che conta verrebbe a Taranto; perché passando la giornata all’interno del Parco (anche più di un giorno se il parco è grande) si divertirebbe e spenderebbe. Senza contare che in questo modo si incrementerebbe anche la popolarità della città dei Due Mari e del Sud d’Italia nel mondo, oltre a diffondere una maggiore conoscenza della nostra vera storia.

Ma quel che più conta, il Parco darebbe tantissimo lavoro ai tarantini e non solo a loro, a tutti coloro che lavorerebbero all’interno (tra addetti ai luoghi di ristoro – bar e ristoranti – commessi nei negozi che venderebbero prodotti ispirati all’antica Grecia, figuranti, sorveglianti, ecc.), ma anche a tutte le aziende esterne che dovrebbero fornire cibo e prodotti da vendere nel Parco (oggetti d’imitazione d’epoca da acquistare: vasi – come quelli di imitazione greca già prodotti a Grottaglie – , coppe, profumi in caratteristici contenitori, bigiotteria – oppure in oro – copia degli Ori esposti nel Museo tarantino, borse realizzate in bisso e finto bisso, tessuti colorati con porpora, armi dell’epoca, magliette col logo del parco, ecc.).

Inoltre la costruzione del Parco, per l’enorme flusso di visitatori che attirerebbe dall’Italia e dall’estero, fornirebbe più che un’ottima ragione per richiedere l’apertura e l’ingrandimento dell’aeroporto di Grottaglie e per creare un valido attracco turistico adatto ad ospitare anche le grandi navi da crociera e gli yacht, così come anche costruire ulteriori alberghi e ristoranti per soddisfare i tanti turisti.

Faremo sapere ai turisti e al resto del mondo che la Roma imperiale non sarebbe stata com’è stata senza l’apporto della Magna Grecia e di Taranto (fatto, questo, molto sconosciuto ovunque).

Facciamo sapere al mondo che i Romani, dopo aver vinto la Magna Grecia e Taranto, hanno assorbito in toto le loro usanze, le loro abitudini e il loro cibo; i Romani hanno edificato adottando i canoni greci, ne hanno imitato l’arte e hanno persino rubato al Sud le “menti”, coloro, cioè, che si recarono a Roma (prigionieri o volontariamente) per affinare quei “rozzi latini”.

Si tratta di re-inventare la Taras antica, con templi, statue colossali, edifici belli, teatro, palestra, ristoranti in stile greco, ecc., così come fece l’antico Archita, sette volte Stratega di Taras, che grazie a lui ebbe grande sviluppo, dove ambientare le nostre attrazioni e far divertire i visitatori.

È già pronta una pianta di massima del grande parco Taras.
È disponibile per essere visionata e discussa.

Il Parco verrebbe realizzato sulle rive del Mar Piccolo (comunque sul mare) poiché, oltre ad avere una motivazione tecnica (che si avrà modo di leggere in seguito), non si deve dimenticare l’antica tradizione marinara di Taranto; ciò offrirebbe sicuramente anche un impatto scenografico notevole visto dalla città, specialmente di notte sul Mar Piccolo, con l’illuminazione dei templi e delle grandi statue.

Taras

Nel Parco si entra dalla grande Porta Temenide, costruita come si suppone fosse quella vera in età greca, rientrante e racchiusa tra quattro torrette con soldati.

Le torrette della nostra “porta” che si trovano all’esterno, verso il parcheggio, possono ospitare le biglietterie. Una larga via principale conduce verso la grande agorà, la piazza.

Il visitatore che la percorre sarà già colpito dalla visione, guardando in fondo alla larga strada, della vasta agorà, al centro della quale campeggia la grande statua in simil-bronzo di Zeus (realmente esistita nella Taras antica, opera del grande scultore greco Lisippo), alta 18 metri, la seconda più grande di allora dopo il Colosso di Rodi; oltre la statua si intravvede il fronte del grande tempio dorico a sei colonne, simile a quello che era nell’attuale Piazza Castello, della quale ci sono rimaste alcune colonne.

Superato l’ingresso, subito a sinistra della strada, troviamo un grande Teatro, che dedicheremmo a Livio Andronico, importante personaggio tarantino. Segue una necropoli, vari quartieri, parchi, un bosco suddiviso in regni e persino il porto.

Taras

Siamo fermamente convinti che il futuro benessere di Taranto e della sua provincia è racchiuso nel turismo internazionale ben organizzato e non più nella sola industria.

Dobbiamo offrire ai turisti un motivo più che valido per soggiornare nella città dei Due Mari (che attualmente offre solo il mare e il Museo archeologico, poca cosa) e nel territorio che la circonda.

Dopo aver sprecato, negli anni passati, tanto denaro in interventi territoriali che hanno avuto un gradimento solo iniziale (poi abbandonati dal cittadino) e, comunque, improduttivi per la comunità, sarebbe bene costruire finalmente qualcosa che porterebbe sviluppo e lavoro alla città, diffondendo contemporaneamente nel mondo la storia e la cultura dei popoli greci del Sud Italia e della stessa TARAS.

Questo intervento offrirebbe la possibilità di sviluppare nuovi processi economici anche per altri enti ed istituzioni cittadine, quali, per esempio, il Liceo artistico di Taranto (per la preparazione degli abiti e dell’oggettistica necessaria – ad es. dipinti, gioielli e monete), gli artigiani di Grottaglie per la ceramica e la scultura; impegnerebbe la marineria tarantina per le navi e per le infrastrutture nautiche, e offrirebbe la possibilità di collaborazione anche a tutte quelle organizzazioni culturali e semplici cittadini che volessero cooperare (con ricette antiche di cucina, strumenti musicali dell’epoca, sculture, pitture e architettura in stile greco, ecc.) per intraprendere con noi quel cammino che ridarebbe alla Città il ruolo e l’importanza che le compete.

NOTE SUGLI AUTORI

ANGELO R. TODARO
Ha una lunga esperienza di disegnatore e illustratore ed è anche autore di diversi saggi storici.
Ha iniziato l’attività di disegnatore nel 1964, dopo essersi trasferito da Taranto a Roma.
Nella sua carriera ha affrontato tematiche di ogni genere e disegnato per Paesi diversi.
Ha disegnato storie in Italia con personaggi americani: ad esempio Mandrake e L’Uomo Mascherato e storie di epoca storica (comprese illustrazioni sulla storia di Roma antica e sulla Magna Grecia), favolistica, di attualità e di fantascienza; ha prodotto storie western e poliziesche per la Casa editrice Bastei di Colonia, Germania; storie di guerra e di sport per la Editrice IPC Fleetway di Londra e storie di Turok, son of Stone e Star Trek per la Western Publishing di New York.
Per il Museo Nazionale Archeologico di Taranto, tramite la Scorpione Editrice, ha collaborato alla realizzazione dei cataloghi riguardanti i ritrovamenti archeologici; come anche alla realizzazione di materiale informativo (cataloghi, manifesti, brossure, ecc.) usato per esposizioni museali riferite alla Magna Grecia e non solo in Taranto.
Alla produzione artistica Todaro unisce quella letteraria, avendo scritto vari saggi storici già editi da editori, con titoli come: Hitler il preludio; Arma totale (la storia dell’energia atomica che condusse alla realizzazione della prima bomba atomica); Tobruk; El Alamein.
Sono libri ancora in vendita e rintracciabili nelle librerie ed anche su Internet.
Ha scritto e disegnato l’opera Il Sogno e la Storia composta 35 fascicoli settimanali stampati da Scorpione Editrice e distribuiti in edicola dal Corriere del Giorno; narra la storia di Taranto, altre città della Magna Grecia e di Roma dalla nascita di queste città fino
all’arrivo di Annibale in Italia.
Ora ha in produzione il libro La Via della Seta, ieri e oggi.

MARIO LAZZARINI
Docente di greco al Liceo classico Quinto Ennio di Taranto, nonché archeologo subacqueo, collaboratore del Museo Archeologico di Taranto e scrittore di molti testi sulla Magna Grecia. È autore delle ricerche, dei testi e della sceneggiatura della prima parte (storia greco-romana) della Storia di Taranto, ed. Scorpione, e ha collaborato e collabora con articoli di storia ed archeologia subacquea a riviste specializzate (Magna Graecia, Cosenza), divulgative (CariPuglia Magazine, Bari) e scolastiche (L’Arengo, rivista di studi classici del Liceo “Quinto Ennio” di Taranto, della quale è anche segretario di redazione), ed a quotidiani locali. Ha pubblicato Saturo sotto le acque (1997), una sintesi specialistica di proprie ricerche archeologiche subacquee nella baia di Saturo (TA).

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