Lucio Battisti e le sue vacanze a Chiatona (Taranto)

Pochi sanno che Lucio Battisti trascorse una intera estate nel lido di Chiatona. E forse proprio qui scrisse la famosa canzone

Pochi sanno che Lucio Battisti trascorse una intera estate nel lido di Chiatona, in provincia di Taranto. E forse proprio qui scrisse la famosa canzone “Acqua azzurra, acqua chiara”

Certe storie non finiscono. Si nascondono tra i ricordi di chi c’era, tra il profumo della salsedine e le note che restano nell’aria. Una di queste storie riguarda Lucio Battisti e una parentesi estiva che, ancora oggi, fa battere il cuore a chi ha conosciuto Chiatona prima che diventasse “di moda”.

Era l’estate del 1969. L’Italia cambiava pelle, e la musica pure. E proprio mentre tutti cercavano il clamore, Lucio cercava il contrario: quiete, anonimato, normalità. Così arrivò in provincia di Taranto, più precisamente a Chiatona, con la sua compagna Grazia Letizia. Affittarono una casa in via Vespucci, e da lì cominciò una vacanza fatta di piccoli rituali: jogging mattutino, chitarra sul terrazzo, pomeriggi al mare, e cene semplici lontano dai riflettori.

Niente paparazzi, niente interviste. Solo silenzio e cielo azzurro.
Lucio voleva essere uno qualunque, anche se uno qualunque non lo era mai stato.

Ma la voce – e non solo quella – si sparse presto tra i ragazzi del posto. Alcuni giovani appassionati di musica lo riconobbero. Non ci fu ressa, non ci furono urla. Solo stupore rispettoso, occhi sgranati e un misto di emozione e incredulità. Battisti suonava in disparte, ogni tanto chiacchierava con qualcuno, firmava un autografo o accettava un piatto di pasta al forno. Tutto molto umano, molto vero.

In alcune ville tra i pini marittimi, si racconta che abbia anche cantato in serate improvvisate, voce e chitarra, come se fosse uno qualunque. Qualche ragazzina gli chiese di ballare un twist. Rifiutò con un sorriso, più per timidezza che per snobismo.

C’è anche chi dice che “Acqua azzurra, acqua chiara” sia nata proprio guardando quel mare limpido di Chiatona. Sarà vero? Forse no. Ma il bello dei luoghi come questo è proprio questo: nutrono la leggenda.

Oggi a Chiatona c’è un murale a lui dedicato, firmato dall’artista Carlitops. Un segno, una traccia di quella presenza silenziosa che non ha mai fatto rumore, ma che ha lasciato un ricordo indelebile.

Perché Lucio non ha solo trascorso le vacanze a Taranto.
Ha lasciato un frammento della sua storia qui, tra i pini e le dune, tra le onde e la luce che si riflette sulle verande bianche.
E ogni volta che riascoltiamo una sua canzone, un po’ di quel mare ritorna.

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Pochi sanno che Lucio Battisti trascorse una intera estate nel lido di Chiatona. E forse proprio qui scrisse la famosa canzone

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