Dalla bici di Fausto Coppi ai Café & Cycles: Salvatore Grimaldi, un tarantino di cui essere orgogliosi

Salvatore Grimaldi lasciò Taranto per emigrare in Svezia nel 1952: oggi è il «patron» della Bianchi e il proprietario dei noti Bianchi Cafè & Cycles

(credits photo Tec-Cycling)

Salvatore Grimaldi è partito letteralmente da zero.

Era il 1952 quando suo padre, ufficiale di Marina a Taranto, decise di emigrare in Svezia. Aveva dei fratelli a Stoccolma, gli dicevano che si lavorava bene. Cominciò a lavorare all’Abb, come operaio. E poi alla Volvo di Koping. Ma pare si annoiasse.

Così, fattosi prestare un milione e mezzo di lire da suo padre, acquistò un’apparecchiatura per le rettifiche dei pistoni di motori che in una fabbrica di macchine aveva bisogno di qualche “correzione”, di qualche rettifica. In pratica quello che oggi si chiamerebbe outsourcing.

Era già il 1970 quando aziende del calibro di Saab e Skania gli passavano un gran bel da fare.

Fausto Coppi
Fausto Coppi

Poi, grazie ad un fortunato incontro che gli mise in mano un assegno di 175 mila corone, Salvatore Grimaldi dette vita alla sua prima fabbrica, la Grimaldi Industri Ab. Nel ’74 eravano già in quindici. Acquisizione dopo acquisizione, il gruppo Grimaldi Industri Ab è arrivato nel 1996 a 4.100 milioni di corone di fatturato (pari a circa 900 miliardi di lire), 40 milioni di corone di utili e 2.600 dipendenti.

Ma Salvatore Grimaldi è conosciuto per la mitica bicicletta di Fausto Coppi, la Bianchi. E’ stato lui a convincere il compianto Giovanni Agnelli, presidente della Piaggio, a vendergli la prestigiosa fabbrica italiana.

Oggi il suo impero industriale va al di là del settore delle biciclette, e comprende stabilimenti che producono sistemi ottico-elettronici per il controllo dei prezzi nei supermercati, officine metalmeccaniche, fabbriche di filtri industriali e altro ancora.

E fu proprio dall’amore per le due ruote e per il cibo italiano che fece scaturire l’ultima scommessa imprenditoriale: i concept stores Bianchi Cafè & Cycles, il primo dei quali ha visto la luce a Stoccolma nel 2010, e poi anche a Milano un luogo di ritrovo per ciclisti appassionati del marchio.

L’anno scorso (2016), ha brevettato la Bianchi FICO, il tre ruote per lo shopping: la prima “bicicletta a tre ruote”, ideale per gli spostamenti urbani e lo shopping, prevista per essere attrezzata con contenitori (anche un frigo portatile) e realizzata da Bianchi per FICO: un nuovo modo di fare la spesa, all’insegna del benessere e della sostenibilità.

Questa bici sarà disponibile in 500 esemplari a FICO Eataly World.
(leggi di più su: http://www.tech-cycling.it/bianchi-fico-tre-ruote-lo-shopping/)

Che dire? Che siamo orgogliosi!

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photo credits: assosvezia.it
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