Ecco undici tappe per capire se vale la pena visitare Taranto, la Città dei Due Mari tra le più antiche del Mediterraneo e culla dei delfini
(credits photo: Dino Spino)
Se vale la pena visitare Taranto?
E’ presto detto: Taranto è la Città dei Due Mari e dei Delfini.
Culla della Magna Grecia, Taranto è sita nel cuore del Mediterraneo ed è stata per questo crocevia di numerose culture.
Vale la pena visitare Taranto perché è una terra ricca e apprezzata per il suo clima mite. Qui, in quella che un tempo era la Conca d’Oro, vengono tuttora coltivati gli agrumi più famosi del mondo: le Clementine del Golfo di Taranto.
Vale la pena visitare Taranto per le sue cozze che si distinguono per il sapore unico e inimitabile dovuto alla tipicità degli allevamenti in Mar Piccolo, una laguna speciale alimentata da decine e decine di sorgenti sottomarine d’acqua dolce, oggi conosciute come citri.
Tra i citri più grandi e famosi vi è l’anello di San Cataldo il cui spettacolo è possibile osservare grazie al servizio battelli messo a disposizione da vari operatori marittimi turistici specializzati come la Calajunco.
Vale la pena visitare Taranto giacché è la terra del Primitivo, dove ancora oggi si coltiva la vite da cui si ricava un vino il cui valore è apprezzato e riconosciuto dai più grandi estimatori di tutto il mondo.
Negli anni della Grande Guerra, Taranto ha avuto un ruolo chiave sul panorama mondiale che l’ha vista pienamente coinvolta nelle strategie belliche, tanto che qui si insediarono la Marina Militare e l’Arsenale, dove si sono fabbricate navi all’avanguardia.
Poi, negli anni sessanta, venne la Grande Industria.
A Taranto si insediò l’acciaieria più grande d’Europa ed in seguito anche gli impianti delle raffinerie Eni che hanno completato il quadro di sfruttamento di queste pregiate terre.
Vale la pena visitare Taranto perché, con l’avvento della crisi del 2008, i suoi abitanti si sono improvvisamente accorti della Grande Bellezza delle terre dove per anni hanno dimorato senza mai apprezzarne la straordinarietà del suo mare caraibico, l’unicità della sua laguna, l’importanza delle sue origini storiche e la particolarità di essere terra dei delfini che qui vengono per riprodursi e crescere.
Da qualche anno, Taranto è anche città turistica essendo dotata di un patrimonio inestimabile di risorse naturali, architettoniche, paesaggistiche e storiche tanto che spesso risulta difficile operarne una sintesi efficace.
Per visitare la parte più importante di questi tesori, occorrerebbero non meno di 6 o 7 giorni.
Basti che pensare che la sola visita ai delfini del Golfo di Taranto richiede sei ore piene di una giornata.
Premesso tutto ciò, ti elenco un po’ di altri motivi pratici e concreti per cui vale la pena visitare Taranto:
Prima tappa: Visita ai delfini
>> https://www.madeintaranto.org/in-mare-con-i-delfini-prenota-ora-la-tua-escursione/
Gli imbarchi si effettuano al Molo Sant’Eligio nel borgo antico, previa prenotazione di molti giorni prima. Se sei fortunato e hai trovato posto, si mollano gli ormeggi alle 9.30 circa per un’escursione in mare all’insegna del divertimento, della conoscenza e del buon cibo. A bordo infatti sono previsti anche pasti e bevande.
Seconda tappa: Castello aragonese di Taranto
>> www.madeintaranto.org/la-prigionia-del-conte-di-montecristo-nel-castello-aragonese-di-taranto
il Castello Aragonese di Taranto, detto anche Castel S. Angelo, è ubicato vicino ad un’ antica depressione naturale del banco di roccia sopra cui sorge il borgo antico della città e consiste fondamentalmente in una ricostruzione aragonese di una precedente fortezza normanno-sveva-angioina costruita nello stesso punto.
Terza tappa: Ponte girevole
>> https://www.madeintaranto.org/ponte-girevole/
Il maestoso Ponte Girevole, simbolo di Taranto, collega l’isola di Taranto alla città nuova. Ha sostituito nel 1958 una struttura in legno risalente al 1886. Con la sua poderosa struttura in acciaio, sovrasta il canale navigabile scavato nel 1481 per proteggere la città dagli attacchi dei Turchi.. E’ tra le prime attrazioni che conquistano visitatori e residenti ogni volta che si apre per consentire il passaggio delle grandi navi della Marina Militare.
Quarta tappa: Chiesa di San Domenico e Cattedrale di San Cataldo
>> www.madeintaranto.org/taranto-visita-alla-cattedrale-e-al-duomo-di-san-cataldo
La Cattedrale di San Cataldo si trova proprio nel cuore della Città Vecchia di Taranto, centro di un’isola con oltre tremila anni di storia, antiche leggende e curiosi fatti di vita quotidiana. Costruita tra il 1094 ed il 1160, integrò una precedente chiesa dedicata a S. Cataldo che costituisce probabilmente l’attuale capocroce della cattedrale. Nella cripta si conservano alcuni affreschi databili tra il XIV ed XV secolo. Nel Cappellone di San Cataldo, sono conservate le spoglie del santo cui è dedicata la Cattedrale. A pochi passi dalla Cattedrale di Taranto, vi è la Chiesa di San Domenico, sorta sui resti di un tempio greco.
Quinta tappa: Museo archeologico di Taranto
>> www.museotaranto.org
Il Museo Nazionale Archeologico di Taranto è fra i più importanti d’Italia e fu istituito nel 1887.
Il Museo occupa fin dalle origini l’ex Convento dei Frati Alcantarini, costruito a metà del XVIII secolo. Ospita i celebri Ori di Taranto, famosi in tutto il mondo
Sesta tappa: Lungomare Vittorio Emanuele III
Il Lungomare di Taranto è una delle zone più caratteristiche e romantiche della città. Da qui, infatti, si gode la vista di un panorama superbo. Consigliatissima una passeggiata al tramonto che, qui, dà veramente spettacolo!
Settima tappa: Isole Cheradi
>> https://www.madeintaranto.org/isola-san-pietro-cheradi/
Le Isole Cheradi sono ben visibili dal Lungomare e sono facilmente raggiungibili in barca a vela nell’ambito dei tour da noi proposti. Le loro acque cristalline meritano un lungo magno immersi in una natura meravigliosa e soprendente!
Ottava tappa: Via d’Aquino e visita al Monumento del Marinaio (Taranto)
Situata nel cuore del borgo umbertino della città, è considerata tra le più importanti mete dello shopping pugliesi per via della presenza di numerosi negozi dei più prestigiosi marchi della moda. Sono presenti anche numerosi punti di ristoro dove assaporare gelati artigianali e crepes indimenticabili. Percorrendo tutta via D’Aquino in direzione del Castello, si giunge su Corso Due Mari. Qui è possibile ammirare lo straordinario monumento al Marinaio!
Nona tappa: I Sotterranei dell’Isola di Taranto
>> http://www.madeintaranto.org/sotterranei-taranto-storia-misteri-tradizioni-nel-borgo-antico/
I Sotterranei di Taranto sono preziose testimonianze di vita risalente a insediamenti urbani di epoca tardo-antico e medievale visitabili su prenotazione. I Sotterranei di Taranto sono ambienti ipogei frutto dell’antica tendenza a ricavare abitazioni, luoghi di culto e ambienti produttivi scavando il banco calcarenitico. Molti dei palazzi che oggi possiamo ammirare nel borgo antico di Taranto sono stati realizzati grazie ai materiali scavati nella roccia proprio al di sotto di essi. Quegli scavi diventarono cantine, frantoi, ambienti di ricovero mezzi e depositi di grano, carbone e tanto altro.
Decima tappa: Basilica di San Pietro sul Mar Piccolo e Acquedotto romano sotterraneo
>> https://www.madeintaranto.org/acquedotto-romano-sotterraneo/
L’antica masseria di San Pietro era già abitata in epoca romana, appena sopra una collina che tuttora si affaccia sul secondo seno del Mar Piccolo. Al suo interno, oltre a splendidi alberi centenari del carrubo, mastodontici ulivi ed enormi corbezzoli, è possibile visitare la basilica di San Pietro in Mutata, risalente al 1392 ed in precedenza villa romana e monastero nel territorio della remota Taras. La basilica conserva quasi intatto il suo fascino e soprattutto la sua storia come il sottostante acquedotto romano e, nelle immediate vicinanze, le necropoli greca e medievale e il frantoio ipogeo con antichi torchi.
Undicesima tappa: Convento dei Battendieri e sorgenti del Cervaro
>> https://www.madeintaranto.org/convento-dei-battendieri-sul-mar-piccolo
Il Convento dei Battendieri è un’antica struttura monastica presente, con annessa l’omonima chiesetta, nei pressi del Mar Piccolo a pochi metri dal noto realis Histò, alias Masseria San Pietro. Il Convento fu edificato nel 1597 ad opera dei frati cappuccini. All’interno del Convento, ancora oggi conservato nella sua forma e architettura, è possibile vistare l’apposito locale per battere le lane, il Gualchiera.
Qui i frati cappuccini battevano le lane per realizzare i sai, utilizzando le acque del vicino fiume carsico Cervaro per lavarle. Annessa alla struttura del Convento vi è la Gualchiera, antica officina presso cui i frati ammorbidivano le lane.
Le antiche sorgenti sul Mar Piccolo si trovano all’interno del complesso del Convento dei Battendieri, appena dopo l’Oasi de La Palude La Vela e a circa 500 mt della Masseria San Pietro (Relais Histò) sulla strada Circumarpiccolo direzione q.re Paolo VI.
Queste sorgenti danno origine al fiume carsico Cervaro. Qui, i frati del Convento solevano lavare e lavorare la lana mediante follatura della stessa all’interno della gualchiera, officina una macchina mossa da una ruota idraulica con magli batteva la stoffa. La follatura consisteva in un’operazione di ammorbidimento dei panni di lana.
Il fiume Cervaro sfocia nel vicino Mar Piccolo, le cui acque oggi risultano particolarmente indicate per l’allevamento di mitili. Infatti, proprio per l’effetto dei continui afflussi di acqua dolce, queste acque sono meno salate del solito.
Ti occorre altro per capire se vale la pena visitare Taranto? 🙂
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