Oltre 2milioni € per reti di imprese che investono in ricerca e sviluppo

credits photo: leonardoceramica.com
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Si accendono nuove luci sulle reti di imprese Made in Taranto grazie al bando regione Puglia  che destina loro fino a 2.500.000 di Euro in conto impianti per progetti di ricerca e innovazione

La regione Puglia ha inteso aiutare le micro, piccole, medie o grandi imprese e gli organismi di ricerca che puntano ad incrementare i livelli di competitività mediante attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione nei settori delle nanotecnologie, micro e nano elettronica, inclusi i semiconduttori, materiali avanzati, biotecnologie.

Il bando per avvalersi di tali agevolazioni scade il 16 ottobre 2014 ed ha la finalità di promuovere la creazione di partnership tecnologiche pubblico-private che contribuiscano ad elevare gli standard e le potenzialità del tessuto produttivo locale mediante il ricorso all’innovazione tecnologica strategica.

SOGGETTI BENEFICIARI

a. le imprese (Micro, Piccole, Medie e Grandi)
b. gli organismi di ricerca.

E’ fondamentale però che i soggetti beneficiari siano organizzati sotto forma di reti di imprese, quali ad esempio:

  • Raggruppamenti strutturati secondo la forma giuridica di Associazioni Temporanee di Scopo (A.T.S.)
  • Raggruppamenti strutturati secondo la forma giuridica di contratti di rete (nei limiti previsti dalla Legge 3 del 2009 e s.m.i.)
  • Raggruppamenti strutturati secondo la forma giuridica di Consorzio o Società consortile, che soddisfino una delle seguenti condizioni:
    a. qualora al progetto da realizzare partecipino tutti o alcune delle imprese o degli Organismi di ricerca aderenti al consorzio ed espressamente indicati nella domanda di contributo;
    b. qualora il consorzio realizzi, con proprie strutture e proprio patrimonio, il progetto in A.T.S. con altri soggetti non aderenti al consorzio stesso.

Le reti di imprese devono comprendere almeno due imprese, di cui una PMI ed un organismo di ricerca.

Le imprese devono sostenere spese per un valore complessivo compreso tra un minimo del 50% (cinquanta percento) e un massimo del 90% (novanta percento) dei costi totali ammissibili del progetto.

Gli organismi di ricerca devono sostenere spese per un valore complessivo compreso tra un minimo del 10% (dieci percento) e un massimo del 50% (cinquanta percento) dei costi totali ammissibili del progetto.

I Beneficiari devono avere sede operativa in Puglia ed avere almeno un bilancio approvato.

TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI AMMISSIBILI:

1. La Regione Puglia incentiva, attraverso il presente Avviso, la realizzazione di progetti di ricerca collaborativa tra imprese e Organismi di ricerca riconducibili alla linea di intervento:
a) Ricerca Industriale (RI);
b) Sviluppo sperimentale (SS).

2. Non sono ammissibili le modifiche di routine o le modifiche periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.

3. Per le imprese appartenenti al settore tessile, della moda e del legno arredo (Divisioni 13, 14, 15, 16 e 31 della Classificazione ATECO 2007) possono essere ricondotte agli interventi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, rispettivamente, le attività di:
a. ricerca e ideazione estetica (RI)
b. prototipazione (SS), che precedono la fase realizzativa del campionario o della collezione.

CONTRIBUTI:

Gli aiuti di cui al presente Avviso sono erogati in forma di contributi in conto impianti.

Per le Imprese, l’intensità di aiuto, calcolata in base ai costi valutati ammissibili, vista la collaborazione effettiva con un organismo di ricerca che sostenga almeno il 10% dei costi ammissibili e che abbia il diritto di pubblicare i risultati della ricerca, non può superare le percentuali di contribuzione di seguito specificate, calcolate rispetto ai costi valutati ammissibili:

a) per attività di ricerca industriale :
• 70% per le micro, piccole imprese;
• 65% per le medie imprese;
• 50% per le grandi imprese;

b) per attività di sviluppo sperimentale:
• 45% per le micro e piccole imprese;
• 35% per le medie imprese;
• 25% per le grandi imprese;

c) le aliquote di cui alla precedenti lettere “a” e ”b.” del presente comma sono incrementabili del 10% nel caso in cui siano soddisfatte tutte e tre le seguenti condizioni:

  1. il progetto preveda il coinvolgimento nel partenariato dei soggetti beneficiari o tra i fornitori di prestazioni (i cui costi siano inseriti nella voce “Altri costi”) di potenziali utenti connessi alle sfide sociali alla base del presente Avviso, richiamate al precedente articolo 4 comma 4;
  2. sia prevista nell’attività di sviluppo sperimentale la realizzazione di un dispositivo dimostrativo dei risultati raggiunti, fruibile e accessibile dai potenziali utenti connessi alle sfide sociali target;
  3. sia prevista ed effettuata una specifica attività di dimostrazione pubblica del dispositivo dimostrativo.

I costi connessi con l’ottenimento e la validazione di brevetti e di altri diritti di proprietà industriale, possono essere agevolati sino all’intensità di aiuto concessa per le attività di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale che li hanno originati fino ad un massimo di 300.000,00 euro (trecentomila) a progetto ammesso a finanziamento.

Per la messa a disposizione di personale altamente qualificato da parte di un organismo di ricerca o di una grande impresa ad una delle PMI del Raggruppamento ammesso a beneficio, non si applica quanto stabilito nei precedenti punti e viene applicata l’agevolazione pari al 50% del costo valutato ammissibile.

Per gli Organismi di ricerca l’intensità d’aiuto è pari a quella massima applicabile tra le imprese partecipanti al Raggruppamento per ciascuna linea di intervento.

Il costo minimo per singolo progetto candidato è di 500.000,00 euro (cinquecentomila).
Il contributo massimo erogabile per singolo progetto è pari a 2.500.000,00 euro (duemilionicinquecentomila).

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammissibili le spese, sostenute dai soggetti beneficiari dell’aiuto, strettamente connesse agli
investimenti agevolati, e così classificate:
a) spese di personale dipendente addetto al coordinamento e alla gestione amministrativa del progetto (project management);
b) spese di personale dipendente con profilo tecnico (ricercatori e tecnici);
c) spese di personale “non dipendente” (collaborazioni a progetto e collaborazioni coordinate e continuative) funzionale all’acquisizione di competenze tecniche;
d) spese per strumentazione ed attrezzature, di nuovo acquisto, utilizzate per la realizzazione delle attività previste dal progetto;
e) spese di “ricerca a contratto” acquisita contrattualmente da terzi (Università, Centri e Laboratori di ricerca pubblici, Centri e Laboratori di ricerca privati, quest’ultimi se iscritti all’Albo dei Laboratori del MIUR), tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato che non comporti elementi di collusione;
f) spese relative allo sviluppo e registrazione di brevetti o altri diritti di proprietà intellettuale generati dal progetto;
g) spese per servizi di consulenza specialistica o altri servizi equivalenti, incluso l’addestramento del personale;
h) altri costi d’esercizio, inclusi l’acquisizione di licenze per brevetti e software, i costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto, acquisiti da fonti esterne e a prezzi di mercato, e le spese di missione del personale connesse alle attività di progetto;
i) spese generali.

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