L’idea di dar vita a Giardini urbani sta spopolando in tutta Europa grazie a iniziative popolari che incontrano grandi consensi
(credits photo: festivaldelverdeedelpaesaggio.it)
L’idea dei Giardini urbani ci è piaciuta subito. Già mentre divoravamo l’articolo uscito su Festivaldelverdedelpaesaggio.it, le idee si rincorrevano in un grande caos piacevole che ci ha ancorati alla voglia di continuare a fare nonostante gli schiaffi e gli sgambetti quotidiani dei soliti noti. Stamattina stessa abbiamo inviato la proposta al Comune di Taranto che speriamo la recepisca nel più breve tempo possibile.
Commercianti e cittadini Made in Taranto sono pronti a collaborare per rendere concreta questa bellissima iniziativa che sta conquistando il mondo.
I Giardini urbani fanno da contraltare ai cinquant’anni di inquinamento e deturpazione del paesaggio. E vanno a totale beneficio anche dei turisti che non perdono occasione per immortalarli in foto che fanno poi il giro del mondo. Questo tipo di iniziative nasce sempre più spesso da comitati spontanei di cittadini e commercianti che lavorano per riempire di profumi e colori città oscurate dalla presenza prepotente di cemento e asfalto.
I Giardini urbani sono la risposta evidente alla voglia di cambiamento. Rappresentano una delle più concrete esigenze di rinnovamento nate dal basso. Proliferano senza soluzioni di continuità anche in funzione del relativo basso costo di realizzazione derivante dalla compartecipazione di più soggetti pubblici e privati. Addirittura a Parigi vi è una proposta di legge che incentiva i cittadini a diventare piccoli giardinieri che si divertano a piantare e a manutenere piccoli Giardini urbani in strade, vicoli e cortili.
Il ruolo del Comune sta principalmente nel regolamentare le singole iniziative con regole precise e con la dotazione di un kit di prima implementazione a tutti coloro che ne facciano richiesta. L’aspetto che spicca è il divieto di utilizzo di pesticidi a favore della biodiversità e del rispetto dell’ambiente. Ai cittadini viene chiesto di sottoscrivere una speciale Carta di vegetalizzazione urbana attraverso cui si impegnano a rispettare le piccole regole della manutenzione del verde, contribuendo a fare di Parigi una delle città più fiorite del mondo.
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