Il turismo a Taranto si può fare, è questo il senso della proposta di Noemi La Sorsa e Patrizia Guastella di un itinerario geoarcheologico da Punta Penna alla masseria San Pietro.
Si progredisce se non ci si abbatte. Le difficoltà sono tante ma con l’entusiasmo possiamo farcela.
Il turismo a Taranto è ancora possibile. Le proposte ogni giorno avanzano e si fanno sempre più concrete.
E’ il caso della proposta di due giovanissime protagoniste del cambiamento possibile: Patrizia Guastella, archeologa, e Noemi La Sorsa, geologa.
Patrizia e Noemi propongono per Taranto la creazione di un itinerario geoarcheologico che, dal ponte Punta Penna, ove è attualmente presente la masseria settencentesca La Penna, si estenderebbe sino alla masseria San Pietro e alla Masseria Coronella.
L’itinerario idealmente tracciato sulle sponde del Mar Piccolo sarebbe in grado di metterne in risalto la storia, gli antichi paesaggi, le tradizioni legate alla terra e al mare e gli aspetti naturalistici.
Questo intreccio perfetto fatto di cultura, storia, pesca, vita contadina, ambiente, percorsi naturalistici è tutt’altro che un progetto utopico, giacché gli antichi frantoi, gli ulivi secolari, la macchia mediterranea, le testimonianze archeologiche di vita risalente all’età del bronzo, di un acquedotto romano.
La Basilica di San Pietro e Andrea e la presenza di masserie risalenti al XVII e XVIII secolo rappresentano un vero e proprio patrimonio ancora in auge e da riqualificare. Un patrimonio arricchito ulteriormente dalla presenza del torrente San Pietro, dal fiume Cervaro e dall’Oasi naturalistica La Vela.
Per saperne di più, è possibile effettuare il download del periodico trimestrale edito dalla Sigea. La proposta completa e dettagliata è a pagina 101.