Il Cazzomarro è una prelibatezza tipica dell’Altopiano delle Murge, risalente ai tempi in cui mangiare i tagli pregiati della carne era una rarità
Il Cazzomarro è detto anche «cazzmarr» o «cazz’Marr». E’ un piatto molto antico della tradizione pugliese.
Ma è diventato ancora più famoso grazie ad una puntata di Portobello del 27 ottobre 2018, in cui Antonella Clerici ha aperto una lunga diatriba – il cazzomarro è pugliese o lucano? – con tanto di battute e doppisensi in Studio.
Il Cazzomarro risale ai tempi in cui mangiare i tagli pregiati della carne era una rarità.
L ’origine del suo nome viene fatta risalire al termine dialettale “Cazz” che , nel nostro dialetto, deriva appunto da “cazzare”, ovvero schiacciare le interiora.
E’ una versione più grande dei cosiddetti “turcinieddi” o “gnumareddi”, involtini di interiora.
Il Cazzomarro (più propriamente detto Marro) viene condito al suo interno con varie spezie, come il prezzemolo, il pecorino, aglio, sale e pepe, così da accentuare ancor di più il suo sapore.
Per la sua preparazione occorrono 30′.
Serve acquistare le frattaglie dell’agnello, il fegato e il cuore e le budella con le quali intreccerai il preparato.
Aggiungi il pecorino e il prezzemolo, sale e pepe.
Puoi cuocerlo sulla griglia, avendo cura che non si secchi troppo, oppure al forno a 220° C per 40′ circa fino a quando sarà sufficientemente dorato e croccante.
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